Oggi la giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera esamina la richiesta di arresto del deputato Pdl, Nicola Cosentino. Relatore della richiesta del tribunale di Napoli sarà l’On Maurizio Paniz. Si passerà poi, al voto della Camera entro fine anno. Per i magistrati Cosentino è il referente nazionale del clan dei Casalesi. E’ scritto nero su bianco nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti coordinatore regionale del Pdl Campano emessa dal Gip della Procura di Napoli, Egle Pilla. La richiesta di arresto dell’ex sottosegretario all’economia del governo Berlusconi è stata trasmessa a Palazzo Montecitorio lo scorso 6 dicembre. Si tratta di un faldone di 1171 pagine. Egle Pilla, motivando la sua richiesta di arresto ha affermato che: “su Cosentino è possibile esprimere un giudizio di pericolosità sociale avendo con la sua condotta fornito un contributo alla capacità’ di affermazione dell’organizzazione sul proprio territorio di indubbia forza e incisività”. Intorno a Cosentino ha fatto quadrato il Pdl Campania. All’interno del quale è comunque in atto uno scontro sul ruolo di Cosentino. Alla luce delle vicende giudiziarie che lo riguardano, le anime del partito si sono confrontate in una lunga riunione. In una nota del Pdl Campania si leggeva: “La vicenda giudiziaria che vede protagonista il coordinatore regionale Nicola Cosentino è una questione di portata nazionale. Per questo, l’ Assemblea regionale campana del Pdl tenutasi questo pomeriggio, cui hanno partecipato i Deputati, i Senatori, i Consiglieri regionali e i coordinatori provinciali, nel ribadire pieno sostegno a Nicola Cosentino, ha deciso di sottoporre al Presidente Silvio Berlusconi ed al Segretario Nazionale Angelino Alfano, la richiesta di un incontro per far fronte comune con i vertici nazionali all’attacco subito da Nicola Cosentino. L’Assemblea ha poi approvato, unanimemente, la relazione di Pasquale Giuliano che, da magistrato prima che da uomo politico, ha definito senza fondamento l’ordinanza di custodia cautelare e le accuse mosse al coordinatore regionale. Infine, sono da considerare inattendibili ricostruzioni diffuse in serata da organi di stampa su un ipotetico ‘scontro’ sul ruolo di Cosentino all’interno del Pdl campano”. Parole chiare che lasciano spazio per capire che sono in corso difficoltà di gestione da parte del Pdl campano della vicenda giudiziaria. In merito alla quale si è però, espresso il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino: “Un normale cittadino, con quella accusa sarebbe in carcere a Poggioreale. Come è stato per Papa o per Milanese anche lui deve essere trattato come un normale cittadino”. Bocchino sostiene che non ci sia persecuzione da parte dei magistrati nei confronti di Cosentino, pur precisando che spetta alla Giunta per le autorizzazioni a procedere prendere questa decisione. “Non si capisce perchè se uno è parlamentare e se non c’è stata persecuzione non debba valere la stessa regola”, ha spiegato l’esponente di Fli. Il Pdl Campania teme che la vicenda giudiziaria che riguarda il suo coordinatore regionale possa avere conseguenze sul piano politico. La parola d’ordine che ginge da Roma è: “rimanere uniti in questo momento particolare”. Appare però, chiaro che si avvia su viale del tramonto una stagione politica condita di successi elettorali in Campania. Successi macchiati solo dalla sconfitta alle comunali di Napoli. In molti, soprattutto dal gruppo al Consiglio regionale, difendono Cosentino e si dicono certi della sua innocenza mostrano in questo modo ancora fiducia. Comunque sia è escluso un passo indietro spontaneo di Cosentino e le sue le dimissioni da coordinatore del Pdl, la decisione finale spetta comunque per statuto al segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano che ne potrebbe decidere la sostituzione. Per il suo ‘posto’ già si fanno dei nomi. Su tutti prevale quello di Nunzia De Girolamo anche se resta forte la candidatura di Amedeo Laboccetta. Non è detto però, che possa saltare furi dal cilindro anche qualche nome dell’ultima ora. Si parla del Senatore Vincenzo Nespoli attuale sindaco di Afragola (NA) che da tempo dibatte con la questione dell’incompatibilità dei doppi incarichi.