Mario Monti salva le Banche prima e l’Italia poi. Ma a questa ci penseranno i soliti noti: commercianti, lavoratori dipendenti e pensionati. Alla faccia dell’equità.
Con grande equità Mario Monti e suoi ministri sapientoni calano l’ascia del fisco sul popolo che produce e su quello che giustamente si gode la meritata pensione dopo anni di lavoro. L’obiettivo principale del governo tecnico salva-Italia è quindi raggiunto, una qualsiasi forma di equità è stata prevista quindi non possiamo certo lamentarci con il salvatore della Patria chiamato da Napolitano a gestire la crisi praticamente messa in piedi dai suoi compari della finanza. Da pochi giorni non si fa altro che parlare della super manovra del governo tecnico, oltre 20 miliardi di euro fra balzelli nuovi e vari, nuove accise sulla benzina, reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, ma poco si approfondisce sulle coordinate dove la stangata montiana si abbatterà, come detto in maniera equa.
Oggi nei salotti del giornalismo italiano, nonché del sindacato radicale dei lavoratori, sono tutti morbidi e propensi ad omettere le verità della manovra salva Italia che invece andrebbe rivista come manovra salva-Banche e salva-Chiesa. Infatti l’Ici sulla prima casa e sulle attività commerciali la pagheremo noi poveracci dopo la rivalutazione delle rendite catastali del 60% e oltre, mentre i Palazzi delle Banche e quelli della Chiesa saranno rivalutati soltanto al 20%. L’equità c’è eccome, mica Monti ci ha preso per i fondelli, perchè fra poveracci ( lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati) pagheremo tutti alla stessa maniera ma in proporzione alla liquidità a nostra disposizione in maniera decisamente superiore, mentre fra gli altolocati colletti bianchi, laici e religiosi, succederà la stessa cosa, cioè pagheranno in maniera equa ma in maniera decisamente inferiore.
Insomma, siamo di fronte ad uno scempio finanziario che va contrastato con forza anche denunciandone le anomalie che vanno ad investire la vita del cittadino medio. E invece, a conferma di come siamo ormai fritti, un sindacato pesante come la Cgil, che fino a qualche settimana fa per molto meno mobilitava pure i tesserati morti, si allinea alla leggerezza della Cisl e della Uil ritrovando persino l’unità sindacale sulla base di uno sciopero di 3/4 misere ore, dimostrando di far parte del folto gruppo di fiancheggiatori di questo governo insieme alle banche che hanno divorato l’Italia.

