Acrobazie lavorative dice l’Istituto di statistica,  infatti sarebbero  2.102.000, 158.000 in più rispetto al 2009 (+8,1%), le persone in cerca di occupazione. A diminuire sono soprattutto  gli addetti dell’industria in  senso stretto (-4,3%, pari a  214.000 unità in meno), seguono quelli dell’agricoltura (-2,3%, pari a -21.000 unità),  delle costruzioni (-1,3%, pari a -26.000 unità) e del terziario (-0,8%, pari a -119.000  unità). Nella media del 2009, 300.000 occupati sono stati coinvolti dalla Cassa  integrazione, un valore quattro volte superiore a quello registrato l’anno precedente.  La discesa dell’occupazione nel  2009 riguarda sia i lavoratori dipendenti (-1%, pari a -169.000 unità) sia soprattutto gli indipendenti (-3,5%, pari a -211.000 unità).  L’occupazione standard (dipendenti permanenti a tempo pieno) registra una flessione dello  0,2% rispetto all’anno precedente (-33.000  unità) ma le conseguenze più pesanti della  crisi produttiva riguardano i dipendenti a termine (-7,3%, pari a -171.000 unità).

Il tasso di occupazione scende dal 58,7% del 2008 al 57,5%, valore che si mantiene  ampiamente al di sotto del  dato medio dell’Ue (64,6%); quello maschile si attesta al  68,6%  mentre  il  tasso  riferito  alle  donne  si posiziona al 46,4%, pur con rilevanti divari  regionali: si passa dal 61,5% dell’Emilia-Romagna al 26,3% della Campania.

Aumenta la spesa sociale, il 2,5% in più dell’anno precedente, ed è  di circa 463 miliardi di euro la spesa sostenuta nel 2010, il 29,9% del Pil, ma il 93,6% della spesa totale sono stati destinati alle amministrazioni pubbliche.   Si registra che  nel 2010 il 73,6% delle famiglie è proprietario dell’abitazione in cui vive, mentre il 17,2% paga un canone d’affitto.

Aumentano le separazioni del 2,1%, per un totale di 54.456 nel 2009 e  i divorzi  segnano un +0,2%, pari a 85.945.   Su 1.000 matrimoni si contano 297 separazioni e 181 divorzi.   Il  77,6% delle coppie che  sceglie di sposarsi opta per le nozze in chiesa soprattutto al sud.   Continuano a nascere pochi figli, la media si attesta a 1,41 per donna italiana e si stima che sei italiani su cento siano ultraottantenni. Aumenta considerevolmente l’uso del pc mentre la lettura di libri e giornali non supera il 43% della popolazione.  Internet più diffuso al Nord. Alla fine del 2007 sono attive 90,2 milioni di linee telefoniche mobili e 80,4 milioni di carte  telefoniche prepagate. Le utenze Internet sono oltre 12 milioni. Per queste ultime, la  maggiore diffusione si registra nell’Italia nord-occidentale (3,6 milioni) e nel Mezzogiorno (3,3 milioni).

Le  strutture sanitarie diminuiscono ma aumenta l’assistenza domiciliare. Nel 2008, l’assistenza sanitaria territoriale conta circa 47mila medici di base, otto ogni 10 mila abitanti, circa 7.700 pediatri, 9 ogni 10mila bambini fino a 14 anni.   Lo stato di salute è migliore per gli uomini,  il 71,1% della popolazione valuta positivamente il proprio stato di salute: e fra gli uomini la percentuale è del 75,1% rispetto a quella femminile del 67,2%.  L’abitudine al fumo in Italia è stabile negli ultimi anni e coinvolge il 22,3% della popolazione over 14: ragazzi e signore di mezza età che non rinuncerebbero mai alla sigaretta.

Gli  italiani sono ancora molto legati alla tradizione e il pasto veloce fuori casa fatica a prendere piede se non nelle grandi città, infatti  sei persone su dieci pranzano generalmente a casa.

I tempi di attesa sono sempre più lunghi, nel 2011 le famiglie denunciano difficoltà di accesso ai servizi di pubblica utilità, in particolare per il pronto soccorso (54,8%), le forze dell’ordine (38,3%), gli uffici comunali (34,2%), i supermercati (29,2%) e gli uffici postali (26,7%).  Traffico, parcheggio e inquinamento fanno parte degli incubi della popolazione;  i problemi più sentiti nella zona in cui abitano sono: il traffico (41,2%), la difficoltà a trovare parcheggio (38%), l’inquinamento dell’aria (36,6%) e il rumore (32,6%).   Andare in automobile resta però la passione degli italiani.  Non a caso, tra i mezzi di trasporto privato il più utilizzato è ancora l’automobile. Nel 2009  oltre due occupati su tre la usano come conducenti negli spostamenti per recarsi al lavoro  e lo stesso fa uno studente su tre come passeggero per andare a scuola.   Nel 2010 poco meno di un quarto della popolazione di 14 anni e oltre usa i mezzi pubblici  urbani, il 16,7% quelli extra-urbani mentre il 29,9% ha preso almeno una volta il treno. Rispetto alla qualità del servizio erogato, in particolare per quel che riguarda la frequenza delle corse, la puntualità e il posto a sedere, gli utenti dei pullman extra-urbani sono più soddisfatti di coloro che utilizzano autobus e treno.   La puntualità dei treni è ancora l’aspetto che  incontra la percentuale di soddisfazione più  bassa fra gli utenti, appena il 44% (44,2% nel 2009).

Il cellulare presente in nove famiglie su dieci . Aumenta la  diffusione di alcuni beni durevoli, dal telefono cellulare che è presente nell’87,8% delle famiglie, al personal computer che sale al 52,3% dal 48,7%, alla lavastoviglie di cui ne usufruisce il 44,5% , ai condizionatori d’aria il 33,5%.

Un popolo più  “formica” che “cicala” si potrebbe dire visto che in  Italia si contano 34.036 sportelli bancari, 5,7 ogni 10.000 abitanti. La distribuzione  territoriale risulta piuttosto differenziata: dai 9,5 del Trentino-Alto Adige (10,6 a Trento e  8,3 a Bolzano) ad appena 2,6 ogni 10.000 abitanti in Calabria.  Alla fine del 2009, l’ammontare dei depositi  bancari ha superato i 906 miliardi di euro, circa 90 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Di questi, oltre due terzi appartengono a famiglie e istituzioni sociali e private, il  19,1% a società non finanziarie, il 3,5% ad amministrazioni pubbliche e l’8,8% a società finanziarie.  Quanto al settore assicurativo, nel 2008 i risultati delle gestioni danni e vita sono pari  rispettivamente a +365 e -2.949 milioni di euro.  Il peso dell’attività del settore vita sul  totale dei premi raccolti continua ad attestarsi su livelli superiori a quello del ramo danni  (rispettivamente, 59,3% e 40,7%). Le uscite  per sinistri, in riferimento al portafoglio italiano, ammontano nel 2008  a circa 92,5 miliardi di euro; di questi, oltre 66 miliardi  hanno interessato l’assicurazione vita e capitalizzazione e 26,4 miliardi l’assicurazione  contro i danni.