Enrico Ievoli – © J.De Koning

Ancora una volta una nave italiana, per giunta di un armatore campano, finisce nelle mani dei pirati somali. Un 2011 da dimenticare per la marineria mercantile italiana.

Ebbene si, a pochi giorni dal dissequestro della Savina Caylyn, la petroliera italiana tenuta in ostaggio dai pirati somali per oltre 10 mesi, il più lungo dei sequestri di nave e equipaggio occidentali, oggi una nuova imbarcazione battente il tricolore, finisce nelle mani dei pirati del Corno d’Africa. La storia recente delle due imbarcazioni italiane, entrambe campane, oltre alla petroliera, la portarinfuse Rosalia D’Amato, sequestrata il 21 aprile di quest’anno e liberata dopo oltre sette mesi di sequestro, non ha insegnato nulla agli armatori della zona di Napoli:  oggi la Enrico Ievoli della società armatrice Marnavi, è finita in bocca ai predoni del mare. Evidentemente nessun presidio di sicurezza degno di nota, è stato istituito per evitare di essere catturati nel mare dei pirati. La stranezza ancora più grande è che questo periodo non è certamente favorevole per i pirati somali, visto le pessime condizioni atmosferiche e del mare. I pirati dunque sono riusciti a prendere il possesso della nave con estrema facilità, nonostante le onde alte anche 6/7 metri, con i loro barchini veloci, sono riusciti ad avere la meglio di un’imbarcazione di grossa stazza come la Ievoli. Ora inizia il solito calvario per i marittimi, 6 italiani, 5 ucraini e 7 indiani e per i relativi parenti. Gli italiani a bordo sarebbero tutti siciliani. Un nuovo incubo che conferma il pessimo anno della marineria mercantile italiana, troppo spesso restia a prendere le dovute precauzioni per il passaggio nel mare della Somalia. Ora il Tanker italiano sarà dirottato verso le coste del Puntland e li verrà tenuto alla fonda, fino a quando non sarà pagato il riscatto richiesto dai pirati somali.