Oggi la Giunta delle Autorizzazioni della Camera decide sulla richiesta di arresto del parlamentare del Pdl, Nicola Cosentino.

Sul coordinatore regionale campano del Pdl pende una richiesta di autorizzazione di custodia cautelare per i suoi presunti rapporti con il clan dei Casalesi.

Una richiesta pervenuta il 6 dicembre scorso.

L’ex sottosegretario all’Economia è accusato di collusioni con la camorra. Nello specifico il deputato del Pdl è indagato per i reati di concorso in falso, riciclaggio e violazione della normativa bancaria reati tutti aggravati dal favoreggiamento nei confronti della camorra.

Cosentino è coinvolto in un’inchiesta che coinvolge almeno altre 70 persone e la cui diretta conseguenza fu il blitz denominato ‘il Principe e la Ballerina’ che condusse all’arresto di numerosi esponenti e fiancheggiatori  del clan dei Casalesi.

In particolare i magistrati gli contestano un suo intervento verso funzionari dell’Unicredit affinchè una ditta non in regola con la normativa antimafia ricevesse un finanziamento per la realizzazione di un centro commerciale. Un progetto di centro commerciale definito dai giudici “un tentativo di costruire un contenitore apparentemente ‘pulito’ dove poter impiegare capitali mafiosi” del clan dei Casalesi. Inoltre, sempre secondo i giudici, emerge “il consolidamento e la continuità dei rapporti criminali che hanno agevolato Cosentino nella sua carriera politica”.

L’organismo è convocato per le 14 di oggi. Giovedì prossimo poi, sarà l’Aula di Montecitorio a pronunciarsi in maniera definitivo sulla richiesta di arresto. Il parere favorevole o contrario della Giunta potrebbe essere infatti, ribaltato dalla decisione dell’aula della Camera.

Nei giorni scorsi è giunta la conferma, da parte del Tribunale del Riesame, del provvedimento di custodia cautelare richiesto dalla Procura  partenopea nei confronti del deputato del Pdl.
Una conferma che allontana ogni dubbio, sostenuto dalla teoria, finora avanzata da chi crede nell’innocenza dell’ex sottosegretario, di un ‘fumus persecutionis’ nei confronti del parlamentare campano.

Nelle motivazioni del tribunale del Riesame, con cui è stata presa la decisione di respingere la richiesta di annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Egle Pilla a carico di Cosentino, si legge: “Il deputato Nicola Cosentino aveva piena consapevolezza che la costruzione mai attuata del centro commerciale ‘Il principe’ a Casal di Principe fosse finalizzata ad agevolare gli interessi dei Casalesi”.

Il Riesame ha definito il progetto del centro commerciale un esempio da manuale di riciclaggio.

Non è difficile credere che ci sarà l’autorizzazione all’arresto del deputato del Pdl. Anche se nel 2009 la Giunta e poi la Camera hanno negato l’autorizzazione all’arresto di Cosentino, chiesto allora sempre dai magistrati partenopei per un’altra vicenda legata alla camorra.

Questa volta, almeno in Giunta i numeri ci sono.

Per il ‘SI’ si sono già detti favorevoli i 4 membri del Pd, i 2 del Fli, i 2 dell’Udc e il membro dell’IdV.  Probabilmente arriverà il via libera all’arresto
anche dalla Lega. I due membri di quota leghista della Giunta, Fulvio Follegot e Luca Paolini, sono infatti, considerati ago della bilancia. Infatti, con il  loro ‘SI’ all’arresto di Cosentino verrebbe raggiunta quota 11.

I ‘NO’ a questo punto sarebbero in minoranza essendo solo 9.

Si sono infatti, espressi contro l’arresto i 7 membri del Pdl, quello del Popolo e territorio e del Misto Mario Pepe.

Mentre, Maurizio Turco, deputato radicale eletto nelle liste del Pd, non ha dato ancora alcuna indicazione.

Ieri Roberto Maroni, al termine della riunione della segreteria politica del ‘Carroccio’, ha annunciato che i membri leghisti della Giunta esprimeranno voto favorevole alla richiesta di arresto per Nicola Cosentino.

Le reazioni alla decisione della Lega non si sono fatte attendere.

”Ho sempre il massimo rispetto per le decisioni di tutti. Ovviamente, questa della Lega su Cosentino, non la condivido da un punto di vista giuridico, ma da un punto di vista politico sono cose che possono accadere. Poi ognuno risponderà chiaramente alla propria coscienza”. Con queste parole ha commentato la decisione adottata dalla Lega il capogruppo del Pdl in Giunta, Maurizio Paniz.

Mentre in una nota a firma di Francesco Pionati, Segretario Nazionale dell’Alleanza di Centro e Portavoce del Gruppo Popolo e Territorio si legge: “Maroni ci ripensi. Nessuno vuole frenare il processo a Cosentino ma l’arresto di parlamentari, specie quando collocati ai vertici di partito, è una pratica pericolosissima. In troppi oggi fanno violenza alla propria coscienza per assecondare demagogia, pregiudizi e Giacobinismo. In realtà peserà sulla coscienza di tutti questo modo infame di dare in pasto all’opinione pubblica il mostro di turno. Le responsabilità penali di Cosentino devono essere accertate, quella politica, invece è già evidente: aver guidato il Pdl campano verso la vittoria elettorale dopo il disastro Bassolino”.