Riunite oggi a Bologna tutte le sigle sindacali che rappresentano la categoria dei tassisti, hanno deciso di proclamare uno sciopero «preventivo» contro le liberalizzazioni, annunciate dal governo Monti. Dall’assise di oggi è partita anche una forte contestazione nei confronti dell’Antitrust: alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria si recheranno proprio presso la sede dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il prossimo 16 gennaio, per contestare le cifre diffuse nei giorni scorsi per i servizi e che sono la base sulla quale il governo impernierà la proposta di liberalizzazione nel settore. «Se il governo approverà la liberalizzazione del settore taxi senza aver ascoltato i rappresentanti dei lavoratori “si scatenerà l’inferno” – ha dichiarato Loreno Bittarelli presidente nazionale di UriTaxi, citando la battuta del film “Il gladiatore”. «Ormai sono passati diversi giorni da quando abbiamo chiesto un incontro senza aver ancora ottenuto alcuna risposta».
Dalla parte opposta il Codacons, liquida come infondata la protesta dei tassisti e il relativo fermo: «Così facendo – fanno sapere dall’associazione per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori – l’Italia non andrà da nessuna parte, e difficilmente uscirà dalla crisi. La liberalizzazione del settore dei taxi è un provvedimento atteso da decenni. Se i  tassisti durante lo sciopero che attueranno il prossimo 23 gennaio, tenteranno di ripetere quanto accaduto con i blocchi del traffico del 2007, non esiteremo a presentare una raffica di denunce in procura“.