Mentre vengono nuovamente sospese le ricerche, a causa del movimento in acqua della Concordia e il peggioramento delle condizioni meteo, la Procura indaga sull’ultima virata prima di arenarsi al Giglio e cerca di ricostruire i movimenti di Schettino e della ragazza moldava, prima e dopo l’impatto con gli scogli. Il governo esaminerà oggi il decreto sulle rotte a rischio: chiudiamo la stalla quando i buoi sono già scappati.

 

La ricerca dei dispersi. Il pericolo del danno ambientale
La Costa Concordia si muove: si cerca di trovare una soluzione per evitare che l’imbarcazione arenata davanti al porto dell’Isola del Giglio, su uno scalino di roccia ad una profondità di 38 metri, possa scivolare a sinistra, dove la profondità è di oltre 70 metri. L’inabissamento completo della nave, sarebbe un ulteriore grave condizione. Non soltanto complicherebbe le operazioni di ricerca dei dispersi, ma potrebbe aggravare la situazione dal punto di vista del recupero del carburante presente ancora nei serbatoi, che è stato stimato in circa 2.300 tonnellate. Una bomba ad orologeria, che potrebbe compromettere irreparabilmente l’intera zona delle coste toscane, con un danno ambientale incalcolabile. Allo studio la possibilità di imbracare lo scafo ed assicurarlo agli scogli. Le ricerche delle 22 persone ancora disperse dunque, sono state nuovamente sospese, mentre per i corpi già ritrovati, si sta procedendo alle verifiche del dna dei parenti, per poter procedere alla comparazione e identificazione delle salme. Nelle prossime ore, è previsto un peggioramento delle condizioni meteo marine.

L’inchiesta

Per quanto riguarda l’inchiesta in corso, affidata alla Procura di Grosseto, si sta cercando di verificare la fase della virata di 180 gradi, che ha poi portato l’imbarcazione nella zona dov’è ora arenata. Il nucleo subacqueo dei Carabinieri, sta effettuando rilievi sulle ancore e sul timone dell’imbarcazione. La procura sta inoltre cercando di ricostruire quali siano stati i movimenti del comandante appena prima dello scontro sugli scogli e successivamente all’impatto. L’interesse degli inquirenti si sta concentrando sulla presenza della ragazza moldava, Domnica Cermotan, che molti passeggeri dicono di aver visto a cena con Schettino, per poi allontanarsi con il comandante poco prima che l’imbarcazione finisse sugli scogli del Giglio, sfondando la chiglia della nave, con uno squarcio di oltre 50 metri. Si cerca di capire se fosse realmente in plancia con Schettino al momento dell’incidente.

Si corre ai ripari
(il ritardo, è la maggior virtù)
Per quanto concerne il ventilato decreto sulle rotte a rischio (che potremmo come sempre definire il decreto della “chiusura della stalla, quando i buoi sono già scappati), per vietare il passaggio alle grandi navi da crociera in aree sensibili e protette, oggi il governo si riunirà per discuterne l’applicazione.