All’esame e al voto del Consiglio Onu sui diritti umani a Ginevra, una risoluzione, appoggiata dall’Italia e promossa da Turchia, Qatar, Kuwait e Arabia Saudita che condanna con forza le “gravi e crescenti violazioni” dei diritti umani in Siria ed esorta le autorità di Damasco a garantire l’accesso alle organizzazioni umanitarie affinché possano portare soccorso alle popolazioni di Homs ed altre località colpite.

L’Italia è tra i Paesi co-sponsor della risoluzione, come ha detto l’ambasciatore italiano Laura Mirachian che guida la Rappresentanza presso le Nazioni Unite a Ginevra, intervenendo al dibattito: “Siamo di fronte a un rischio di crisi umanitaria“, ha sottolineato. L’ambasciatore ha ricordato che non è la prima volta che il Consiglio Onu sui diritti umani dibatte della crisi in Siria. “Dieci mesi dopo la prima sessione speciale, il recente rapporto della Commissione d’inchiesta ha confermato come le violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani continuano senza sosta, mentre civili innocenti sono bersaglio di attacchi indiscriminati da parte dell’esercito siriano e le forze di sicurezza“. L’ambasciatore ha insistito sulla protezione del popolo siriano che “deve essere garantita” e quindi sul libero accesso alle agenzie umanitarie internazionali alle zone colpite. Inoltre, “l’impunità che è prevalsa finora non è più tollerabile. I responsabili per le massicce violazioni dei diritti umani, alcune delle quali possono costituire crimini contro l’umanità, devono essere perseguiti”, ha insistito.

La Russia – che insieme alla Cina ha bloccato con il veto le risoluzioni sulla Siria del Consiglio di sicurezza dell’Onu – non si è opposta al dibattito al Consiglio, ma ha già affermato che ogni “documento scritto” sul dibattito non sarebbe utile bensì controproducente. Nel suo intervento il viceministro degli esteri russo, Gatilov ha detto che il suo Paese ritiene “importante” che Damasco cooperi con la Croce Rossa.

(MAE)