L’Iran non ha alcuna intenzione di interrompere il proprio piano di sviluppo dell’energia nucleare, o almeno questo dovrebbe essere secondo quanto dichiarato dalle autorità della Repubblica islamica il motivo della ricerca in campo atomico. I paesi occidentali non hanno alcuna fiducia rispetto a quanto dichiarato ufficialmente dal paese degli Ayatollah: secondo l’occidente, l’Iran sta “camuffando” le sue ricerche in campo nucleare, non come ventilato per uno studio per produrre energia dalla fissione dell’atomo, ma bensì per potersi dotare di ordigni atomici, in grado di renderla una potenza nucleare in un’area, quella mediorientale, costantemente a rischio bellico.
Con i proclami contro Israele, veicolati con costanza dal presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, gli israeliani e i loro fedeli alleati, non hanno alcuna intenzione di veder crescere uno Stato come quello della Repubblica islamica, tutt’altro che morbido, con la prospettiva, neppure tanto remota, di trovarsi a dover fronteggiare una guerra a colpi d’atomica nella regione.
L’Iran dal canto suo ha tutto l’interesse a mantenere alta la tensione e mostrare i muscoli: non autorizza le ispezioni in alcuni siti di interesse nucleare e recentemente ha minacciato di chiudere lo stretto di Hormuz, per evitare che l’occidente possa rifornirsi del petrolio necessario. Nei giorni scorsi, la Repubblica islamica, ha dichiarato che non fornirà più petrolio a Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, Grecia e Italia, se non sarà rimosso l’embargo deciso dall’Unione Europea lo scorso gennaio e che entrerà in vigore nel mese di luglio.
In Iran gli oppositori del regime sono praticamente schiacciati e con enorme difficoltà riescono a far sentire la propria voce, soprattutto in un momento come questo. Più si avvicina il tempo delle elezioni parlamentari, maggiore è la repressione del regime degli Ayatollah nei confronti dell’opposizione, costretta al silenzio dai guardiani della rivoluzione e dai miliziani fedeli: lo ha comunicato oggi un rapporto pubblicato da Amnesty International (leggi l’articolo), in cui si fa una analisi della repressione del governo iraniano nei confronti della libertà d’espressione.
Un quadro certamente non rassicurante
Le schermaglie con l’occidente non sono finite. Nei giorni scorsi le frasi del capo delle forze armate della Repubblica Islamica, il generale Mohammad Hejazi, che ha dichiarato che “l’Iran, se dovesse avere sentore che i nemici del paese si accingessero a mettere in pericolo gli interessi della nazione iraniana, non esisterebbe a usare azioni preventive.” Nella giornata di oggi, un altro pezzo grosso dell’esercito iraniano, il generale Vahidi, ha rincarato la dose affermando che “l’Iran ha a disposizione tutte le armi e le tecnologie in grado di neutralizzare ogni tipo di attacco militare”.
Insomma l’Iran non gioca certamente a distendere il clima e la preoccupazione di Israele sta raggiungendo livelli altissimi.
Ci sono tutti gli ingredienti per un’escalation della crisi.
T.S.