Non accenna a placarsi la furia delle forze militari legate al regime siriano del presidente Bashar al Assad, che stanno bombardando incessantemente la città di Homs.
Nonostante l’incontro tra il ministro degli esteri russo, Lavnov e il presidente siriano, anziché cessare i bombardamenti, si è avuta una intensificazione per cercare di soffocare nel sangue la rivolta.
Tante le segnalazione da parte degli attivisti e varie organizzazioni che si trovano nel paese: quello di oggi è il peggiore e più pesante martellamento a suon di cannonate, registrato negli ultimi 15 giorni.
Almeno venti sarebbero le vittime tra i civili, di quello che ormai viene considerato un vero e proprio genocidio del popolo siriano.
Questa situazione, negli Usa, ha portato il Pentagono a valutare la possibilità di interventi con forze militari, nonostante la linea diplomatica americana, rimane quella del negoziato.