Niente e nessuno sembra poter fermare la spietatezza del regime siriano. Incurante delle proteste internazionali, per la verità molto flebili e sterili, la Siria del Presidente Bashar al Assad, per mezzo  dei militari fedeli al regime, sta nuovamente mettendo a ferro e fuoco la città di Homs, come ormai accade da troppe settimane. Già dalle prime ore dell’alba, i colpi di mortaio e i cannoni delle milizie lealiste, hanno iniziato il solito martellamento della città di Homs e in particolare del quartiere di Bab Amro. Sono infatti già 3 le vittime di questa mattina, come riferiscono gli attivisti anti governativi. Come se non bastasse, Assad, continua a non concedere alla Croce Rossa Internazionale l’accesso nella città; quella apertura necessaria di un corridoio umanitario per evacuare i feriti tra i quali risultano anche due giornalisti, la francese Bouvier e l’irlandese Conroy, oltre a poter recuperare i corpi di altri due giornalisti uccisi nei bombardamenti: l’americana Marie Colvin e il francese Remi Ochlik. L’Olanda, intanto, ha proposto di studiare una missione di peacekeeping in territorio siriano, ovviamente prima dovranno cessare le violenze nel paese, ma Assad, forte anche dell’appoggio di Russia e Cina, sembra intenzionato a proseguire con i massacri di civili in varie città del paese mediorientale.