In una nota a firma di Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia, Pdm si legge: “E’ triste dover constatare che il già elevato numero dei morti e feriti non è servito a rivedere i termini dell’impegno italiano in Afghanistan che appare sempre più quello di una “sporca guerra”, le cui uniche ragioni sembrano essere quelle che si celano dietro gli interessi economici delle multinazionali e delle industrie belliche.
Oggi e nei prossimi giorni molti ipocriti verseranno lacrime di coccodrillo ma poche, oltre quelle dei parenti della vittima e dei feriti, saranno quelle di dolore che resisteranno allo scorrere del tempo.
Per quanto possa servire esprimo le mie più sentite condoglianze ai parenti della 50esima vittima del 21° Rgt. Genio di Caserta, e ai 5 feriti gli auguri di pronta guarigione.
A quelli che ancora chiedono spiegazioni e poi votano per mandarli a morire, chiedo di riflettere perché non vi sono più ragioni logiche per restare in Afghanistan.
A chi invece parla ancora dell’importanza di questa missione, dopo 50 morti e centinaia di feriti chiedo come abbia ancora il coraggio di
chiamarla “di pace” ?.”

