Guardia di Finanza e Ministero degli Affari Esteri scoprono truffa ai danni della Farnesina da parte di esperti esterni per oltre 1,6 milioni di euro: 29 denunciati all’A.G. capitolina

I finanzieri del Comando Provinciale Roma, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, hanno portato a termine una complessa attività d’indagine che ha consentito di denunciare a vario titolo all’A.G. capitolina 29 esperti esterni del  Dicastero, di cui 23 per truffa aggravata ai danni ai danni dello Stato e 6 per falso in atto pubblico, accusati di aver, ai danni della Farnesina, percepito oltre 1.6 milioni di euro di indennità di missione attraverso false autocertificazioni.

Le investigazioni del Nucleo di Polizia Tributaria Roma, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma – Dott.ssa Cordova, sono stati originati da una denuncia della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri riguardante le indennità corrisposte ad esperti esterni non dipendenti della Farnesina inviati in missione in paesi in via di sviluppo, nel contesto di progetti condivisi in ambito internazionale.

Gli approfondimenti svolti in collaborazione tra i finanzieri e il personale del M.A.E. hanno svelato come in diversi casi gli esperti dichiarassero falsamente la residenza anagrafica in Italia per poter avere accesso ad un’attività di consulenza in un Paese in via di Sviluppo e vedersi riconosciuta l’attribuzione di compensi maggiorati per indennità di missione, che tengono conto di viaggio, vitto e alloggio. Grazie alle segnalazioni giunte proprio dal Ministero degli Affari Esteri, le indagini hanno infatti permesso di accertare come in tali circostanze gli esperti non fossero realmente residenti in Italia, bensì proprio nei Paesi in cui venivano inviati in missione. In tal modo, attraverso le false certificazioni, gli indagati evitavano il trattamento economico, meno oneroso per le finanze del Ministero, previsto per gli incarichi di consulenza da conferire a personale che già si trovava nei Paesi in via di sviluppo interessati dalle iniziative internazionali.

L’operazione può essere considerata un esempio di proficua collaborazione fra Amministrazioni pubbliche a tutela del bilancio dello Stato. Nel corso della conferenza stampa in cui sono stati presentati i risultati dell’operazione il Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria, Colonnello t.ST Virgilio Pomponi ha tenuto in particolare a ringraziare il Direttore Generale della Cooperazione allo Sviluppo, Elisabetta Belloni per l’iniziativa assunta e la collaborazione nella conduzione delle indagini.

Tra i numerosi fascicoli controllati dagli inquirenti e dal personale del M.A.E.– relativi a programmi concernenti, tra l’altro, il campo educativo, sociale e sanitario, nonché lo sviluppo e l’assistenza a popolazioni reduci da conflitti o calamità naturali – sono emerse complessivamente un centinaio di missioni irregolari.

Le fiamme gialle hanno anche provveduto a segnalare alla Corte dei Conti un danno erariale per circa 1.6 milioni di euro, pari alle indennità non spettanti erogate agli esperti.