Il ministro dei Trasporti della Tanzania, Omary Nundu ha reso noto oggi i costi delsuo Paese nel contrasto alla pirateria marittima  nel 2011.

Secondo il ministro la spesa complessiva per combattere i pirati somali sostenuta dal suo Paese è stata di 6,9 milioni di dollari.

Il ministro tanzanese  ha spiegato che tra le misure di contrasto alla pirateria adottate dal suo governo figurano il rafforzamento della protezione armata alle navi, il ricorso a specifiche forme di assicurazione dei navigli e l’acquisto di dispositivi di sicurezza di ultima generazione.

Nundu ha anche spiegato che: “l’azione dei pirati  somali non risale agli ultimi anni, in quanto se ne aveva notizia sin dal 1990 e che essa ha rallentato lo sviluppo del suo Paese”.

Il ministro dei Trasporti della Tanzania ha inoltre garantito che: “nonostante le difficoltà il suo Paese continuerà l’azione di contrasto alla pirateria, che ha il suo perno nel Centro nazionale per l’identificazione e il monitoraggio a vasto raggio delle navi in navigazione.

Il contrasto alla pirateria marittima, che minaccia i traffici marittimi dell’Oceano Indiano e del bacino somalo, passando per il Golfo di Aden, lungo la rotta che collega l’Asia all’Europa, ha un costo complessivo per la comunità internazionale che sfiora cifre da capogiro, si parla di almeno una decina di mld di dollari.

Nell’ ultima settimana le attività di pirateria marittima al largo delle coste del Corno d’Africa e nell’Oceano Indiano sono in forte aumento dopo la breve pausa stagionale.

Ferdinando Pelliccia