Giornata caldissima in India dal punto di vista giudiziario nella vicenda che vede coinvolti due militari italiani accusati di duplice omicidio.

Sono ben tre gli appuntamenti con un giudice che riguardano la vicenda.

Oggi i due militari italiani del Reggimento San Marco, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, compariranno davanti al giudice di Kollam nello stato federale del Kerala.

Il magistrato indiano dovrà deciderà se estendere ancora il loro fermo di polizia, in essere dal 19 febbraio scorso, giù prolungato fino ad oggi e ora al massimo lo può fare solo di altri 5 giorni, o disporre il loro trasferimento in carcere a Trivandrum. I due marò sono accusati dalle autorità locali indiane di avere ucciso in mare due pescatori locali il 15 febbraio scorso scambiandoli per pirati.

Per gli inquirenti indiani al punto in cui è giunta la vicenda i due devono essere trasferiti in prigione. Secondo fonti di stampa locale il direttore generale della polizia, Jacob Punnoos ha fatto sapere che il team investigativo speciale, creato ad hoc per indagare sulla vicenda, non chiederà
il prolungamento del fermo di polizia sollecitando la sua trasformazione in fermo giudiziario.

In coincidenza di questo appuntamento per oggi è attesa anche la decisione dei giudici indiani a riguardo della presenza dei due esperti italiani a tutti i test su armi e munizioni in dotazione ai due marò italiani che si terranno presso il laboratorio scientifico della polizia a Trivandrum.

Ieri il tribunale di Kollam aveva deciso di accettare la presenza di esperti italiani solo all’apertura delle casse contenti armi e munizioni sequestrate dalla Enrica Lexie, a bordo della quale, insieme ad altri 4 compagni, i due costituivano un Nucleo militare di protezione, NMP, anti pirati, e alle prove di fuoco della perizia balistica.

Il governo italiano chiede invece, come forma di garanzia, che suoi esperti partecipino all’intero esame balistico. Una perizia I legali dei due militari italiani avevano presentato una richiesta formale al tribunale di Kollam  con cui chiedevano che due esperti giunti dall’Italia, potessero
assistere alla perizia balistica.

Per poter accedere però, a tutte le fasi della perizia balistica deve essere presentata una specifica petizione in quanto il regolamento del laboratorio scientifico non autorizza presenze esterne, neppure agli stessi agenti indiani è permesso l’ingresso.

L’altro appuntamento è con l’Alta corte del Kerala che dovrebbe decidere oggi anche sul ricorso del governo italiano a riguardo della competenza giurisdizionale del caso. L’India l’avoca a se in quanto sostiene che è avvenuto in acque territoriali, mentre l’Italia sostiene che è avvenuto in acque internazionali e a bordo di una nave battente bandiera italiaan per cui la giurisdizione è italiana.

Dagli esiti della perizia balistica e dalla attività investigativa in corso dipende la sorte dei due  specialisti del Reggimento San Marco sulla
cui testa pende l’accusa di duplice omicidio che, secondo il codice penale indiano, è punita con l’ergastolo o con la pena di morte.

Ferdinando Pelliccia