“Fermiamo la deriva tecnocratica della politica italiana ed europea. Il Consiglio regionale si esprima compatto contro l’attribuzione ad un’organizzazione finanziaria del fondo Salva Stati”. I consiglieri Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto) sono pronti a mandare un forte segnale contro il trattato ESM, che sbarcherà a breve in Parlamento. Lo faranno attraverso una mozione, che sarà discussa in Aula nella seduta di domani.

“Il trattato ESM  – si legge nella mozione – non è solo un insieme di regole finalizzate ad ottenere la stabilità finanziaria della ‘zona euro’: si tratta di un documento che disciplina l’istituzione di un organismo finanziario internazionale, all’interno del quale i Paesi aderenti dovranno negoziare scelte di politica nazionale, non in qualità di Stati sovrani, ma di soci e di debitori, al fine di ottenere la liquidità necessaria per evitare il default”.

“Gli Stati europei stanno abdicando al proprio ruolo – dichiarano i consiglieri – mettendo la politica nazionale nelle mani di un gruppo di banchieri, che di fatto detterà la linea dei Governi”.

“Basta guardare ciò che sta succedendo alla Grecia – continuano Locci e Staccioli – per rendersene conto. Ma se Spagna, Portogallo e Irlanda hanno deciso di sottoporre la questione a referendum popolare, l’Italia sembra propensa a farla passare sottotraccia. Eppure siamo i prossimi sulla lista tra coloro che potrebbero dover chinare la testa di fronte a questo implacabile meccanismo”. Tagli alle pensioni, riduzione dei salari minimi, privatizzazioni selvagge: questo il prezzo da pagare per aver ratificato il trattato, secondo i due consiglieri. “Senza contare il fatto che tutti i membri di questo organismo finanziario, compresi quelli dello staff – aggiungono – sarebbero immuni da procedimenti legali in relazione ad atti da essi compiuti nell’esercizio delle proprie funzioni. Avranno dunque le mani completamente libere”.

Il Parlamento Europeo si è già espresso a favore di questo trattato, con 494 voti favorevoli, “il che significa che la maggioranza delle forze politiche è d’accordo su questo imbroglio – accusano Locci e Staccioli – e la stessa cosa si è ripetuta nelle commissioni parlamentari”. “Ci appelliamo al Consiglio regionale – concludono i due consiglieri del Gruppo Misto – e ai parlamentari toscani affinché si informino e riflettano su questa questione: l’autonomia degli Stati e il ruolo dei parlamenti democraticamente eletti non possono essere svenduti in nome dell’euro”.