Roma, 11 apr –  “L’andamento della borsa e dello spread mette in evidenza che molti problemi non sono risolti né a livello internazionale né a livello italiano e fondamentalmente per ragioni assai serie che vanno anche aldilà delle consuete polemiche. In primo luogo la dialettica Usa-Unione Europea non è risolta e dà campo libero alla speculazione. In Europa la tuttora prevalente linea Merkel, che registra ormai il crescente distacco della stessa Francia anche nella dialettica fra Sarkozy e Holland, dà spazio a questa speculazione, spinge verso la recessione e mette le banche spagnole e italiane nell’occhio del mirino, come anticipato qualche giorno fa da alcuni giornali economici, mentre i due principali quotidiani finanziari che esprimono gli umori dei mercati stanno mettendo il governo Monti nel mirino. Il governo Monti nel suo primo decreto ha messo l’Italia in una condizione di relativa sicurezza attraverso la riforma delle pensioni e attraverso una durissima operazione fiscale che può accentuare le tendenze recessive. I due provvedimenti sulle liberalizzazioni e sulla semplificazione sono moderatamente positivi ma non hanno le potenzialità per risolvere i problemi. Sul mercato del lavoro è stato il governo ad infilarsi nel tunnel delle contraddizioni: per quanto ci riguarda concentreremo la nostra attenzione sulla flessibilità in entrata venendo incontro alle preoccupazioni di Confindustria e di Rete Italia che sono forze decisive per la possibilità di crescita. Detto tutto ciò, però, il governo deve concentrarsi su tre nodi essenziali senza perdere altro tempo in operazioni prevalentemente mediatiche, e cioè una diversa politica europea, l’abbattimento del debito e la crescita. Su questi tre nodi il governo deve concentrare di ora in avanti la sua attenzione. Diciamo ciò senza alcuna concessione né a ritorsioni nostalgiche che non hanno alcun senso, vista la scelta responsabile fatta da Silvio Berlusconi che ha così confermato le sue qualità di statista, né ad a critiche esaltazioni mediatiche che non hanno alcuna ragione di essere visto anche che la crisi finanziaria è tuttora aperta, che il rischio di recessione è molto elevato e che tuttora non c’è alcun segno positivo sul terreno della crescita”.

Lo ha comunicato con una nota l’on. Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl Camera