(AGENPARL) – Trieste, 17 apr – Una delle prime tappe della visita organizzata dal Consiglio regionale della Liguria nella Venezia Giulia dove, durante e al termine della Seconda guerra mondiale, furono uccisi numerosi giuliano dalmati di lingua italiana da formazioni vicine a Tito, ha toccato la risiera di San Sabba, a Trieste, e le foibe di Basovizza e Monrupino, alle spalle della città. Fu proprio nelle foibe, profondi crepacci nel terreno, che trovarono la morte migliaia di uomini, donne e persino bambini. A Monrupino l’assessore all’Educazione del Comune di Trieste, Antonella Grim, ha accolto la delegazione ligure, guidata dai consiglieri regionali Roberto Bagnasco e Aldo Siri, e composta dagli studenti vincitori dell’undicesima edizione del concorso regionale “Il sacrificio degli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia”, da Fulvio Mohoratz e Emerico Radmann, rispettivamente presidente regionale e vicepresidente provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, e da Giovanni Ostrogovich e Gianfrasco Aresca, membri dell’associazione. L’assessore Antonella Grim sottolinea il significato dell’iniziativa ligure: “E’ importante che i giovani conoscano i fatti che hanno drammaticamente segnato questi territori del confine orientale italiano e traggano i necessari insegnamenti, evitando così per il futuro che si ripetano tali tragedie. La speranza è quella di diventare davvero tutti cittadini di una unica Europa”. Il consigliere regionale Roberto Bagnasco ha ricordato che la Liguria è stata la prima Regione a varare una legge per commemorare il Giorno del ricordo, che prevede una serie di iniziative per sensibilizzare la società civile e contribuisce a sostenere l’attività della ANVGD della Liguria (Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) . “In particolare il Consiglio regionale della Liguria è stato il primo che, su quest’argomento, ha puntato soprattutto alla sensibilizzazione dei giovani. – ha detto – Il nostro esempio è stato poi seguito dal Comune di Roma”. Il consigliere Aldo Siri, rivolgendosi ai giovani ha ribadito la necessità di superare ciò che divide i popoli: “Occorre partire, invece, da ciò che unisce, evitando con ogni mezzo gli orrori che produce la violenza e l’intolleranza”. Domenica la delegazione si era recata, come prima tappa del viaggio, ai sacrari militari d Redipuglia e Oslavia, e ai due vicini cimiteri, quello civile e quello austroungarico, situati alle spalle di Gorizia, che custodiscono i resti di quanti, italiani e non, perdettero la vita nella Prima guerra mondiale. Ad accogliere la delegazione è stato il tenente colonnello Gustavo Parisi. In questa prima tappa si è cercato di comprendere le radici del feroce odio etnico che, già latente, iniziò a manifestarsi più chiaramente proprio durante la Grande guerra. In onore di tutte le vittime della Prima guerra mondiale, delle foibe e della Risiera di San Sabba, i ragazzi hanno deposto delle corone dell’ANVGD e del Consiglio regionale della Liguria. Lo comunica il Consiglio regionale della Liguria.