(AGENPARL) – Roma, 17 apr – Conto alla rovescia per il piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta regionale lo scorso febbraio. A giorni il Tar del Lazio valuterà l’accoglimento e la possibilità di concedere la sospensiva del ricorso presentato da 200 genitori e un gruppo di insegnanti frequentanti le scuole che componevano l’I.c. De Amicis di Viterbo. Con la Delibera di Giunta n. 42 dello scorso 3 febbraio, la Regione Lazio – è scritto nel ricorso – ha proceduto agli accorpamenti non tenendo in alcuna considerazione né le finalità, né l’iter procedurale e senza addurre alcuna giustificazione in ordine alle deroghe ai ridetti principi normativi, né il parere reso dalla Commissione Consiliare. Senza ascoltare nessuno, insomma; atteggiamento che è la cifra di questa Giunta sempre più autoreferenziale. Con la delibera del 3 febbraio l’Esecutivo regionale ha abrogato l’Istituto Comprensivo De Amicis e aggregato le scuole che ad esso facevano riferimento in maniera confusa e caotica. Risultato: problemi a famiglie e insegnanti oltre a quello di disperdere un patrimonio di conoscenze e valori comunitari. Una decisione contraria alla ratio della legge 111/2011 e del D.P.R. 233/1998, costituenti il presupposto testuale, oltre che logico e giuridico, della deliberazione stessa. “Poiché tale provvedimento appare palesemente illegittimo, scrivono l’avvocato Pierluigi Bianchi che ha prestato la sua opera gratuitamente in collaborazione con una delle mamme, l’avvocato Raffaella Valeri – con il presente ricorso lo si impugna, chiedendone l’annullamento, previa sospensione della sua efficacia”. Il pronunciamento del Tar è previsto per i prossimi giorni. È quanto si legge in un comunicato del Gruppo Pd al Consiglio Regionale del Lazio.

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