(AGENPARL) – Roma, 10 apr – “Un riforma viziata da una diffusa ostilità e diffidenza nei confronti dell’impresa nemmeno compensata dalla timida modifica dell’art.18. Complessivamente il saldo attuale di questa proposta potrebbe essere quello di una minore propensione ad assumere e ad investire “. Questo il pensiero espresso dal Senatore del Pdl, Maurizio Sacconi a radio1 in merito al disegno di legge del Governo sulla riforma del mercato del lavoro che dovrà ora passare all’esame della commissione lavoro di Palazzo Madama. Il Senatore del Pdl ritiene che possano esserci dei margini per apportare delle modifiche ma “dipende soprattutto dalla volontà del Governo – precisa – di guidare una ripulitura complessiva del testo da questi significativi e diffusi segni di diffidenza nei confronti delle imprese che fanno presagire anche intense attività ispettive di carattere formalistico e quindi inibiscono quella propensione ad assumere che invece dovrebbe essere l’obiettivo principale di questo provvedimento. E’ evidente che la disposizione sull’art.18 è frutto di un compromesso – prosegue Sacconi – per cui potrebbe non essere oggetto di ulteriori modifiche se non di auspicabili chiarimenti interpretativi mentre invece vastissima deve essere l’attività emendativa sull’apprendistato, sui contratti a termine, sul lavoro a tempo parziale, e su tutte quelle tipologie contrattuali diverse che fanno occupazione spesso perchè sono l’unica alternativa al sommerso”.