(AGENPARL) – Roma, 10 apr – “Già nel 1995 avevo profetizzato il declino di Bossi e Maroni, della Lega Nord, che alla faccia del Federalismo e dei militanti autonomisti, pensava solo ad interessi personali, a capire come si poteva e doveva lottizzare”. A parlare è l’ex leghista, on. Mauro Polli, già sottosegretario alla Difesa nel primo governo Berlusconi e dissidente da Bossi.

“Chi ha a cuore il Federalismo e il vero orgoglio leghista – prosegue Polli – deve auspicare un cambiamento di rotta radicale all’interno del movimento – un cambiamento che non può e non deve essere guidato da “pinocchio” Roberto Maroni. Maroni rappresenta il vecchio, rappresenta colui che con grande opportunismo vuole prendersi la Lega Nord per consegnarla ad un’ipotetica coalizione di un centro che forse verrà. Maroni – dice ancora l’ex leghista di Domodossola – e’ ormai specializzato nell’ interpretare la parte di un arlecchino servo di uno o di chissà quanti padroni. Quindici anni fa ripetevo che di Maroni non ci si poteva fidare. All’epoca i suoi continui ondeggiamenti, il non aver mai preso una posizione ben precisa, mi spinsero a dubitare fin dall’inizio della sua coerenza e della sua lealtà. Già in occasione della caduta del governo Berlusconi fece il doppio gioco con Bossi cercando di mettersi alla testa di noi dissidenti per farci rientrare nella Lega e dare così il via libera al ribaltone. Oggi – conclude Polli – sarebbe un gravissimo errore dare a lui la guida di un movimento che necessita di grande pulizia e di una guida ben più solida. Solo così si potrà sancire la vera rinascita leghista”.