(AGENPARL) – Roma, 10 apr – “Premessa la buona fede di Parisi, che non è in discussione, è evidente che chi vuol far saltare l’accordo sulla legge elettorale lo fa in cattiva fede. L’appello dei venti deputati, ultra sponsorizzato da Di Pietro, può trasformarsi nello strumento per non cambiar nulla e mantenere il paese schiacciato tra due blocchi incapaci di assumersi le responsabilità di governo”. Così in una nota il coordinatore delle commissioni economiche del gruppo del Pd alla camera, Francesco Boccia commenta la lettera appello con cui alcuni deputati di entrambi gli schieramenti si sono schierati contro la bozza di riforma della legge elettorale a cui stanno lavorando Pierluigi Bersani, Angelino Alfano e Pierferdinando Casini. “E’ inoltre bizzarro – sottolinea Boccia – che si continui ad esaltare la stabilità del bipolarismo all’italiana quando nei 17 anni della seconda repubblica, dal 1994 al 2011, si sono dati il cambio ben 11 governi. È poi falso sostenere che il modello tedesco a cui si ispira la bozza di riforma non permetterà ai cittadini di scegliere il premier, quando è evidente che sarà premier il leader del partito che avrà preso più voti nel passaggio elettorale. Questa guerriglia preventiva, che sarebbe giustificata in presenza di una visione bipolare presidenzialista, sembra non tener conto del grande sforzo di responsabilità che si sta facendo in parlamento per ricercare una convergenza su un testo che consenta finalmente ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti e mettere la parola fine alla stagione delle coalizioni in provetta, come sono state l’Unione e la Casa delle libertà, forti nei giorni della campagna elettorale ma completamente incapaci di governare il paese. Alla politica e ai partiti gli italiani chiedono responsabilità, non certo la malafede di chi vorrebbe ancora spazio per imporre veti e conquistare potere”.