Mali. Cooperazione: Emergenza sfollati

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(AGENPARL) – Roma, 10 apr – In un contesto di forte siccità e crisi alimentare che attanaglia il Sahel, con un colpo di Stato due settimane fa l’esercito maliano ha sospeso le libertà civili nel paese. Secondo fonti Onu, circa 200mila sfollati si stanno spostando nelle regioni confinanti del Burkina Faso e del Niger, in fuga dalla fame e dagli scontri che nel nord del paese vedono le forze armate contrapposte ai movimenti indipendentisti infiltrati da mercenari provenienti dalla Libia. Un contesto molto complesso, in cui la popolazione sta soffrendo una doppia crisi umanitaria. I movimenti di sfollati sono destinati ad aumentare velocemente, aggravando la già pesante crisi alimentare in Burkina Faso, Mali, Niger. Come testimoniato da Ousmane Ag Hamatou, coordinatore dell’Ong Lvia in Mali, che opera da trent’anni nelle aree a nord del paese: ”Le popolazioni pastorali del nord del Mali si stanno spostando in massa verso il Niger e il Burkina Faso, in zone ove ci sono ancora delle disponibilità di acqua e foraggio per poter mantenere in vita i propri animali. Tuttavia, queste migrazioni hanno un forte impatto sulle scarse risorse disponibili, causando carenza d’acqua e di alimenti, rischi di malattie. La situazione si sta aggravando fortemente negli ultimi giorni con l’esaurimento degli stock alimentari e di foraggio e sta peggiorando ulteriormente per le condizioni di insicurezza legate agli scontri armati”. Nell’area di confine tra Mali e Burkina Faso, l’Ong, con i primi fondi a disposizione, sta predisponendo degli interventi di risposta alla carestia. L’intervento complessivo, che sarà realizzato in tre aree del Burkina Faso, è focalizzato sulla cura della malnutrizione infantile severa, fornitura di alimenti, ricostituzione dello stock familiare di sementi, conservazione del capitale animale per le popolazioni agropastorali che abitano questa travagliata regione.