(AGENPARL) – Roma, 11 apr – Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, in una intervista al Messaggero di oggi non usa mezze misure: sulle nuove regole per il finanziamento dei partiti il tempo è scaduto.

“Dobbiamo fare presto, prestissimo. Utilizzando al Senato la sede legislativa con l’impegno di tutti ad approvare il provvedimento nel giro di pochissime settimane. La situazione richiede una risposta immediata: ripeto immediata. Noi, il Pd siamo prontissimi, abbiamo le nostre proposte che possono benissimo essere utilizzate come testo base della discussione e del confronto. Se non interveniamo, a rischio non sono solo i partiti ma la democrazia come l’abbiamo conosciuta. E non so cosa potrà prenderne il posto; quali notabilati, quali potentati economici e finanziari”.

E all’osservazione che ci sia voluto l’ultimo scandalo della Lega per arrivare a discutere di questo la senatrice del PD reagisce così: “Per quanto ci riguarda non è così. Lei ricorderà che mesi addietro, quando le vicende leghiste non erano ancora alla ribalta, discutendo delle riforme costituzionali proposi che in quel pacchetto vi fosse posto anche per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione”. E sul fatto che possa essere la Corte dei Conti a certificare i bilanci dei partiti e non un organismo privato la Finocchiaro osserva: “Su questo possiamo metterci d’accordo” mentre sulla questione donazioni anonime precisa: “Devono sparire e basta. Non devono esistere. Deve essere tutto verificabile, visibile, chiaro, tracciabile”. Infine, sulla cancellazione del finanziamento pubblico e su Matteo Renzi, del Pd, che chiede l’abolizione totale di qualunque apporto di denaro la Finocchiaro conclude: “Non c’è democrazia occidentale che non abbia un meccanismo di finanziamento pubblico. E mi pare ovvio perché. Renzi? Non sono d’accordo, fa il sindaco ma cavalca l’antipolitica. La sua è demagogia buona per avere un paio di giorni di visibilità sui giornali. Pensare di escludere un sostegno, pubblico o privato, ai partiti significa consegnare l’attività politica al Far West”.