(AGENPARL) – Roma, 10 apr – “Quando il PD, in particolare il Segretario Pier Luigi Bersani, pone il problema degli esodati, non pone una questione di poco conto. Lo abbiamo fatto anche nel momento in cui si registrava un risultato importante dell’azione del PD, che ha provocato modifiche del disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro, relativamente all’art.18, rispetto ai primi intendimenti del Governo. Significa che per il PD è una questione fondamentale”. Lo ha dichiarato in una nota Maino Marchi, deputato del Partito democratico.

“L’abbiamo posta fin da quando è stato presentato il decreto salva Italia. Le esigenze di evitare il fallimento dl Paese – di questo si trattava – hanno richiesto ulteriori interventi sulle pensioni e il PD ha operato in quella fase e in quelle successive per modifiche nel segno di maggiore equità e maggiore gradualità. Abbiamo ottenuto una rivalutazione delle pensioni in riferimento all’inflazione più ampia di quanto originariamente previsto, alcune forme di maggiore gradualità, in seguito l’eliminazione delle penalizzazioni per i precoci fino al 2017, ma è rimasta aperta la questione degli esodati. Per il PD non è accettabile che a seguito di accordi fatti in vigenza di un determinato sistema previdenziale, vi siano lavoratori che vengono a trovarsi, dopo che quel sistema ha avuto delle modifiche, per anni senza lavoro e senza pensione. Queste persone non possono essere lasciate sole e il PD non le lascerà sole. Ho detto che non è una questione da poco e a situazione reggiana lo dimostra. Non è semplice avere dati precisi. Vi sono certamente circa 700 lavoratori che oggi sono in mobilità, con accordi stipulati negli ultimi tre anni. A questi vanno aggiunti i lavoratori coinvolti nei fondi di solidarietà dei bancari, negli esoneri statali e in accordi individuali. Probabilmente alcune altre centinaia. Quindi un dato complessivo rilevante e preoccupante. A tutti loro voglio ribadire l’impegno del PD affinché si trovi una equilibrata soluzione a questa difficile e grave condizione”.