L’ordigno esploso stamani davanti all’Istituto professionale per la moda e il turismo ‘Morvillo Falcone’ di Brindisi sarebbe  stato composto da due bombole di gas collegate tra loro.

L’esplosione sarebbe avvenuta nei pressi del cortile interno della scuola nelle vicinanze di alcuni cassonetti, ma forse non era in uno di essi, ma appoggiato su un muretto

E’ questo quanto hanno potuto appurare finora gli investigatori che non hanno potuto ancora stabilire però, il tipo di innesco che ha fato deflagrare la rudimentale bomba.

Una dimostrazione questa che l’obiettivo dell’attentato era proprio la scuola e gli studenti che la frequentano.

A Brindisi presto arriveranno gli uomini del Ros dei carabinieri e quelli del Servizio centrale operativo della polizia per collaborare nelle indagini.

A dirigere le indagini il procuratore di Brindisi, Marco Dinapoli insieme al sostituto Milto De Nozza.

Per ora l’ipotesi più accreditata è che la matrice sia di tipo doloso.

A  sostenere l’ipotesi della matrice mafiosa dell’attentato anche il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales.

Troppe  le coincidenze per escludere che dietro all’esplosione all’istituto Falcone-Morvillo di Brindisi non ci sia un attentato criminale.

Proprio oggi a Tuturano, quartiere periferico di Brindisi, oggi è atteso l’arrivo della carovana antimafia che sta girando per la Puglia dopo essere partita da Roma l’11 aprile scorso.

Tra pochi giorni, il 23 maggio, ricorrerà l’anniversario della strage di Capaci avvenuta nel 1992 e in cui morirono il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo a cui è intitolato l’istituto.

Non ci sono parole di condanna che possano in qualche modo  lenire il dolore che ha colpito tutti per la morte della studentessa, Melissa Bassi e il ferimento di altre sue sette compagne, di cui in pericolo di vita.

Qualcuno ha voluto colpire un luogo comune in una normalissima città forse nell’ottica di una sua strategia che tende a creare il panico, ma forse ha invece, solo ottenuto l’effetto contrario.

Significative quelle di Nicola Latorre, vicepresidente Pd al Senato.

“Il mio primo pensiero va alle famiglie della bambina morta a Brindisi e degli altri piccoli feriti dell’attentato. Davanti a un fatto di simile gravità – è necessaria una reazione immediata e ferma di tutte le forze politiche, istituzionali e sociali. Le autorità competenti, come mi hanno assicurato il prefetto e il questore, sono già al lavoro per trovare al più presto i responsabili di questo terribile atto di violenza criminale”, ha affermato  il parlamentare che si sta recando sul luogo dell’esplosione dopo aver gia’ contattato il questore e il prefetto di Brindisi.

Alle sue parole si sono unite poi, quelle di tanti altri.

“Tentata strage di ragazzi. La follia prende corpo davanti alla scuola professionale ‘Morvillo-Falcone’ di Brindisi. Già una ragazza morta, altri cinque feriti gravi. Una Comunità sgomenta. Poco più di una settimana fa noi parlamentari brindisini eravamo andati dal ministro Cancellieri dopo l’attentato contro il responsabile antiracket di Mesagne. La tragedia odierna rafforza drammaticamente la necessita’ di un ulteriore impegno in una zona alterata da grave disagio occupazionale, dove tutto puo’ attecchire con più facilità verso il peggio. Lo Stato deve svegliarsi per convincere che non esistono periferie predestinate. La violenza puo’ solo generare dolore e solitudini. La città reagirà”, ha invece, affermato il senatore del Pdl Michele Saccomanno.

“Voglio esprimere dolore e indignazione per il piu’ aberrante dei delitti che si è consumato questa mattina a Brindisi. Esprimo solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e chiedo che tutti assieme si reagisca per avere verità e colpire gli infami e garantire serenita’ alla nostra democrazia e alla vita quotidiana dei cittadini”, ha affermato  il segretario nazionale Pd, Pier Luigi Bersani.