Stamani l’Alta corte del Kerala in India ha deciso di non decidere rinviandola a mercoledì prossimo, il pronunciamento in merito alla richiesta di libertà su cauzione presentata dall’Italia per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Quindi ancora un nulla di fatto in India dove si dibatte sul destino dei due sottoufficiali di marina accusati dalle autorità del Kerala dell’omicidio di due pescatori locali. Episodio che sarebbe accaduto al largo delle coste meridionali dell’India il 15 febbraio scorso, mentre i due marà si trovavano a bordo della nave italiana Enrica Lexie come Nucleo Militare di Protezione, NMP.

Una vicenda quindi che, per durata, è giunta quasi al suo quarto mese e che ha scatenato tra India e Italia una dura battaglia legale impegnando le diplomazie dei due Paesi in un duro braccio di ferro.

In questo momento l’Italia punta soprattutto ad ottenere la concessione della libertà su cauzione per i due suoi militari.

I due marò dallo scorso venerdì non si trovano più in una struttura carceraria, ma sono stati trasferiti dal carcere di Trivandrum, capitale del Kerala, dove erano stati incarcerati dal 5 marzo scorso, alla Borstal School di Kochi. Si tratta di un ex riformatorio della città portuale del Kerala.

Per Latorre e Girone si tratta di un ritorno in quanto è da questa città che il 15 febbraio scorso è iniziata la loro ‘disavventura’.

Il nuovo rinvio di stamani è giunto in seguito al fatto che il giudice N.K. Balakrishnan ha chiesto di poter acquisire ancora il parere delle autorità centrali in merito alla vicenda prima di pronunciarsi.

In prima istanza la richiesta di libertà su cauzione è già stata respinta per ben due volte dal tribunale di Kollam che ha addotto motivazioni tecniche.

Quella di stamani era la seconda volta che l’udienza approdava ad un organo giudiziario superiore ossia l’Alta Corte che però, la settimana scorsa aveva già rinviato una prima volta chiedendo sempre una valutazione in merito al governo centrale di New Delhi.

Un lungo tergiversare quello indiano che sta solo allungando i tempi e allontanando per il momento la fine della vicenda e il ritorno a casa dai loro cari dei due marò.

Una vicenda piena di incongruenze e testimonianze discordanti su quanto avvenuto.

Ferdinando Pelliccia