Questa mattina è stata fatta pervenire a due giornali calabresi,  Gazzetta del Sud e Calabria Ora, una lettera con minacce diretta a Equitalia e al presidente del Consiglio Mario Monti, firmata dal nucleo Olga –(FAI) Federazione Anarchica Informale – (FRI)Fronte Rivoluzionario Internazionale.  Nella missiva si legge «Equitalia Sud è una delle tre società nate dal progetto di riorganizzazione del gruppo Equitalia, che prevede il passaggio da 16 a 3 agenti della riscossione:

Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud. Fai Calabria avvisa che Equitalia Sud sarà oggetto di attenzione nella persona del suo presidente, becero uomo d’ affari e servitore del potere economico».  La lettera lunga tre  pagine fa espliciti riferimenti anche al ministro dell’ Interno Anna Maria Cancellieri «La riscossione in Italia è divenuta una ruberia al popolo che sarà segnata con il marchio della vita, ma questa volta vi avvisiamo prima, una serie di provvedimenti contro il popolo sono stati la causa del fallimento sociale e ci ha obbligati a militare sul campo di battaglia. E’ necessario modificare il Durc facendolo divenire strumento di compensazione tra Stato e Imprese che si vedono fallite proprio perché tale documento, il Durc, non è più regolare per forza di cose, potrebbe anche eliminare tale documento in blocco. La signora ministro Cancellieri ha detto che se si attacca Equitalia è come attaccare lo Stato, quindi, attaccheremo lo Stato anche attraverso Equitalia fino a quando lo Stato non cambierà marcia e tutelerà il popolo, gli operai e le imprese».

Gli anarchici calabresi poi si riferiscono anche ai suicidi avvenuti negli ultimi mesi e scrivono nella missiva «Ogni altro suicidio che avverrà per tali motivi è ritenuto un omicidio di Stato punito con il marchio della vita. Le mani della piovra, dello Stato a derubare il popolo devono ritirarsi, bisogna ridare dignità ai cittadini oramai ridotti alla fame per mantenere uno Stato lussuoso rappresentato da non eletti e benestanti che disconoscono la realtà vera del bisogno del popolo». E ancora «Il Popolo ci ha dato mandato e sacrificheremo anche le nostre vite per la causa giusta. Diciamo a Monti che lui e’ uno dei 7 rimasti». La lettera si conclude con queste parole «Lunga vita alla cospirazione delle cellule di fuoco, lunga vita alla Fai/Fri, viva l’ anarchia»