Il fallimento della politica mette a rischio la democrazia. Questo è un momento pericoloso sia sotto il profilo economico, sia  per la nostra libertà. Dove possiamo volgere lo sguardo per vedere qualche cosa di nuovo, qualche cosa che possa farci sperare di avere ancora un futuro come Nazione e per non continuare a sentirci sudditi anziché cittadini?

Proviamo a  valutare tutto ciò che si muove in Italia e prendiamo in esame il Tea party Italia che ha indetto alle 14 di sabato 16 giugno a Venezia, in campo San Geremia il NOIMUDAY,  Manifestazione Nazionale contro il fisco.

Ora, del Tea Party Italia, che non è il nome di una nuova convention di  Berlusconi per attrarre un meno discutibile elettorato di attempati per il tè delle 5,  ma bensì un Movimento, ne parliamo con il loro portavoce Giacomo Zucco.

D. Cosa vi distingue, per esempio, dal Movimento 5 Stelle?

R. Noi ci poniamo davanti a questo movimento come davanti a qualunque altro partito politico: senza pregiudizio, ma con severa e puntuale valutazione dei contenuti economici dei programmi. Riteniamo che il “programma” economico di Grillo se per molti versi condivisibile nella sua “pars destruens”, di critica al sistema attuale (richiesta di privatizzazione della rai, abolizione dei contributi statali alla stampa,ecc..)sia infarcito di proposte ingenue, populiste. A volte deliranti e sempre stataliste nella sua “pars costruens” (nazionalizzazione delle banche, ritorno a una lira svalutata, reddito di cittadinanza, voto a favore della gestione politica dei servizi idrici, ecc.). A nostro modo di vedere i grillini partono spesso da una diagnosi corretta, ma sbagliano la prognosi chiedono più stato invece di chiederne meno.

D. Potreste essere definiti ” grillini di destra”?

R. No. Diciamo  che ci sono alcune modalità organizzative sono molto simili (organizzazione decentrata e leaderless, spontaneismo, utilizzo importante della rete e delle nuove tecnologie), ma la simmetria non é corretta.

D Perché?

R Per due motivi fondamentali. Primo: per noi lo spontaneismo é solo uno strumento organizzativo (mutuato dal Tea Party Movement americano), mentre i contenuti sono molto chiari e sono relativi alla riduzione dello stato, invece per loro lo spontaneismo é anche il CONTENUTO stesso, oltre che la forma organizzativa.  Secondo: noi siamo un movimento tematico, trasversale ed indipendente rispetto alla politica partitica. Iil Movimento 5 Stelle È UN PARTITO, per quanto voglia spacciarsi come qualcosa di diverso. Noi non siamo un partito alternativo al M5S: noi siamo un movimento d’opinione che intende influenzare in senso anti-statalista TUTTI i partiti (oltre che la società in generale), COMPRESO anche lo stesso M5S, se si rivelerà possibile! Siamo un movimento di donne e uomini di tutte le età che condividono l’obiettivo di uno stato più leggero, meno invasivo che sia strumento utile e non ostacolo per il raggiungimento dei fini individuali. E’ un movimento politico che non aspira a diventare partito, quanto piuttosto ad imporre dei punti chiave nell’agenda della vita politica italiana, in una direzione liberale e di buon senso.

D Quale pensate  sia il vostro lato carismatico?

R  Semplice: parliamo solo di economia e fisco in un tempo in cui le principali emergenze sono proprio quelle fiscali. Parliamo di contenuti mentre le altre realtà politiche parlano solo di gossip, personalismi e tifoserie. Diamo una spiegazione scientifica e documentabile della crisi economica incorso, e  anche l’unica ricetta valida per uscirne. Fondamentale: parliamo con tutti, ma non diamo carta bianca a nessuno!

D Bene Zucco ma andiamo al sodo: sabato 16 il NOIMUDAY di Venezia sarà un evento importante per voi e, speriamo,  per tutti gli italiani, ma oltre questo qual è la strategia che pensate di mettere in piedi per rendere concrete le idee che proponete?

R Vogliamo mettere in rete TUTTE le strategie che puntano al medesimo obiettivo! Per questo Tea Party Italia potrebbe essere definito come una “piattaforma comune” tra tutti coloro che vogliono ridurre il peso dello stato: sia che intendano farlo con una battaglia di sensibilizzazione, culturale o mediatica, sia che intendano farlo con pressioni lobbystiche, partitiche o istituzionali, sia che intendano farlo con battaglie legali o scioperi fiscali o atti di disobbedienza civile. Dall’articolo contro le tasse, alla conferenza universitaria, alla protesta di piazza, alla “contaminazione” dei partiti politici: noi vogliamo integrare in un network comune TUTTE queste strategie d’azioni. La strategia migliore emergerà tra le altre per la sua efficacia, e si diffonderà. Un tipico esempio di concorrenza, come quella che noi vogliamo portare nel tessuto economico del paese.

 

D Sì, ma qualche difetto di comunicazione ci deve essere, perché se non sbaglio la sig. Santanchè chiede di sospendere l’IMU e invita tutti a non pagare la prima rata, pagandola in seguito con la sanzione prevista. Non potevate coordinarvi?

R  Sorrido per due ragioni. Per prima cosa ci piacerebbe sapere dove fosse Daniela Santanchè in tutti questi mesi in cui il nostro movimento ha fatto circolare in tutta Italia una mozione per dimezzare l’IMU sulla prima casa. E poi ci chiediamo, ancora, dove fosse la Sig.ra Santanchè quando il suo partito (IL PDL) ha votato l’IMU del Governo Monti? Perché non ha fatto le barricate allora ed inizia questa battaglia soltanto adesso, quando ormai i cittadini sono costretti a pagare e curiosamente proprio in questo clima di pre-campagna elettorale?

D Ma la inviterete in piazza con voi?

R  Ma certo” risponde Zucco “dialoghiamo con tutti, carta bianca a nessuno. Se Daniela Santanchè condivide la nostra proposta può venire in piazza con noi, mostrare cartelloni e striscioni, mettersi in coda assieme a tutti gli attivisti presenti e parlare per 120 secondi, esattamente come tutti gli altri! Ma la invitiamo soprattutto a convincere il proprio partito a ritirare subito la fiducia al governo Monti prima che questa mattanza sociale, fatta di tasse e balzelli immorali, continui ancora. Allora sì che proposte come la sua potranno avere credibilità.

 

A  questo punto che dire? E’ obbligo farsi prendere dalla voglia di scoprire qualche cosa di nuovo, magari anche solo per discuterne, abbandonare l’apatia del ” tanto non cambia nulla “e perché no permetterci di suggerire di indire unitamente alla manifestazione di sabato a Venezia una caccia la tesoro dal titolo: “Guarda se la Santachè c’è!”

Elisabetta Setnikar