Alle 11 di oggi, ora locale, 7,30 italiane,  i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone si sono presentati davanti al giudice P.D. Rajan del tribunale a Kollam, nello stato federale indiano del Kerala, dove è alle prime battute il processo contro loro due. Un processo partito in seguito alla morte accidentale avvenuta in mare lo scorso 15 febbraio di due pescatori locali e della cui morte sono accusati i due  sottoufficiali di marina.

Nei loro confronti mosse accuse di omicidio e  associazione per delinquere.

Se riconosciuti colpevoli rischiano, secondo le leggi indiane, l’ergastolo o la pena di morte.

Quella in programma stamani era un’udienza preliminare. Il giudice dopo aver ascoltato le richieste delle parti ha fissato l’ udienza per il prossimo 18 giugno prossimo.

Sembra che la strategia scelta dalla difesa dei due marò sia di rallentare quanto più possibile i tempi del processo in modo da guadagnare tempo in attesa degli sviluppi di alcuni ricorsi presentati dal’Italia.

Tra questi quello sulla sulla giurisdizione respinto dall’Alta Corte di Kochi e quello presentato alla Corte Suprema a New Delhi, attualmente riguardante l’incostituzionalità di tutto l’operato della polizia e della magistratura del Kerala. In merito la corte si dovrebbe pronunciare il prossimo 26 luglio alla riapertura dopo le ferie estive.

Sempre oggi è attesa la decisione dei giudici indiani per quanto riguarda  la concessione della libertà dietro cauzione. I magistrati stanno valutando documenti e garanzie chiesti dall’Alta Corte del Kerala che ha concesso la libertà su cauzione e presentati dall’Italia.

Se dovessero essere accettate il provvedimento potrebbe divenire effettiva anche oggi.

Come garanti indiani sono stati presentati due avvocati locali. Saranno loro due  a dover garantire la reperibilità degli imputati e il deposito cauzionale richiestocome richiesto dalla corte del Kerala.

Attualmente i due militari italiani sono ‘ospitati’ in una struttura non carceraria. Si tratta del  ‘Borstal School” di Kochi, un’ex riformatorio ora destinato a scuola per ragazzi disagiati e  dove i due marò sono stati trasferiti la scorsa settimana dal carcere di Trivandrum.

Ferdinando Pelliccia