Roma, 24 lug – Che nelle energie rinnovabili le mafie abbiano messo gli occhi e investito denari è oramai cosa nota. A confermarlo il maxi sequestro del campo eolico avvenuto oggi a Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. La Dda di Catanzaro che ha disposto il sequestro ha ritenuto che il parco sia riconducibile alla cosca degli Arena. Nell’ambito dell’inchiesta, condotta dai sostituti procuratori Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, sono indagate 31 persone accusate a vario titolo di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio oltre a reati urbanisti e ambientali aggravati dalle modalità mafiose. Oltre al sequestro del parco eolico, eseguito il 13 luglio scorso dai finanzieri del Gico di Catanzaro, l’autorita’ giudiziaria di San Marino ha apposto i sigilli anche alla società ‘La Seas’ che, secondo gli inquirenti, rientra in un sofisticato sistema di società, alcune delle quali con sedi anche in Svizzera e Germania, attraverso le quali gli esponenti della cosca Arena gestivano il parco eolico. Il sequestro era stato emesso in via d’urgenza dalla Dda perche’ gli inquirenti avevano avuto il sentore che la struttura stava per essere venduta a una società estranea all’inchiesta.

(AGENPARL)