Bologna, 30 luglio 2012  Con la sua replica alle mie parole di stamattina, Paolo Bolognesi, ha di fatto confermato di non avere alcun titolo non solo per presiedere l’ Associazione fra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, ma perfino per farne parte . È un abusivo che da quando il figlio è maggiorenne usurpa il titolo di Presidente dell’Associazione infatti, il fatto che sua suocera sia deceduta nella strage di Bologna non gli da alcun diritto per essere iscritto all’Associazione, la vera gaffe l’ha fatta lui e lo invito a rileggersi il suo statuto che non prevede il genero delle vittime come ‘requisito’ per l’iscrizione”. L’articolo 7 dello statuto dell’ Associazione , infatti, parla chiaro: “Per assumere la qualifica di associato occorre aver sottoscritto la scheda di adesione all’Associazione ed essere familiari delle vittime con uno dei seguenti gradi di parentela: per i deceduti: coniugi, genitori, figli, fratelli o sorelle; per i feriti: i feriti stessi o chi per loro se minorenni”. Pertanto, la perdita della suocera, come parente acquisito, non permette nemmeno di essere socio dell’ Associazione. Quanto al figlio e gli altri familiari di Bolognesi purtroppo rimasti feriti dallo scoppio della bomba, anche in questo caso lo statuto parla chiaro e non ammette interpretazioni di comodo : gli unici feriti che posso essere rappresentati da terzi sono i figli minorenni . Il figlio di Bolognesi è maggiorenne dall’aprile del 1992, il padre viene eletto Presidente dell’Associazione quattro anni dopo.

Pertanto, Paolo Bolognesi è a tutti gli effetti membro e presidente dell’ Associazione illegittimo, in palese violazione dello statuto . Un fatto , questo , che getta un’ombra sulle tante iniziative intraprese in questi anni dal P residente dell’ Associazione: dalle assurde e reiterate richieste di rimozione d i fantomatici segreti di Stato sul 2 agosto 1980 , peraltro non opponibile per il reato di strage, alla presentazione di grotteschi dossier sui presunti mandanti dell’attentato, fino alle innumerevoli dichiarazioni offensive e delegittimanti il lavoro dei magistrati impegnati nella nuova inchiesta. Ciò che risulta ancor più grave è che ogni singolo atto (dalle richieste di finanziamento o patrocinio ai bilanci fino agli atti depositati in sede giudiziaria) firmato e presentato da questo signore nella sua veste di Presidente dell’Associazione rischia di essere nullo, mettendo a repentaglio la stessa sopravvivenza dell’Associazione. Quello di Bolognesi è un vulnus gravissimo che può essere sanato solo con le sue immediate dimissioni , con tanto di pubbliche scuse. Risponde così il deputato di Fli Enzo Raisi alle parole di Paolo Bolognesi, presidente dell’ Associazione fra i familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, che lo avrebbe definito “disinformato” sulla sua storia.