Giorno importante per l’inchiesta calcioscommesse coordinata dal procuratore federale Giuseppe Palazzi, ieri pomeriggio era il turno di Leonardo Bonucci, uscito dopo due ore dagli uffici della procura ha dichiarato un secco no-comment
“Non ho niente da dire”. Lo juventino preferisce non commentare la sua audizione in Procura federale nell’ambito dell’inchiesta sul Calcioscommesse. Uscito dopo due ore dagli uffici di Palazzi l’ex Bari ha parlato del suo passato al San Nicola, periodo appunto in cui si incentrano le indagini dell’inchiesta. Bonucci era stato convocato per chiarire la sua posizione proprio quando giocava in Puglia, in particolare sotto la lente degli inquirenti c’è la presunta combine relativa al match disputato il 9 maggio 2010 Udinese-Bari con il risultato di 3 a 3. All’uscita del confronto il difensore è stato assalito dai giornalisti ai quali ha dichiarato di non voler commentare la vicenda, presumibilmente in quanto la sua posizione non è stata ancora chiarita, il ragazzo sembra comunque rilassato dopo aver collaborato con la FIGC.
Qualche giorno fa era stato il turno del suo attuale allenatore Antonio Conte, dopo le accuse del pentito Carobbio e in base alle dichiarazione del centrocampista ex Siena che avrebbe rivelato di aver sentito l’ex mister senese dire hai giocatori di stare tranquilli in quanto la partita con il Novara era già stata combinata dalle due società per un comodo pareggio. Carobbio è stato dichiarato attendibile dalla procura ma nelle ultime ore è uscita l’ipotesi che potrebbe non essere sopra le parti in quanto tra la moglie dello spezzino e la compagna di Conte ci sarebbe stata una lite per via di un permesso non concesso da Conte a Carobbio per raggiungere la moglie partoriente, di conseguenza si paventa l’ipotesi di possibili rancori fra i due e di conseguenza le dichiarazioni del pentito potrebbero non essere totalmente imparziali.
Tornando a Bonucci il suo legale Chiappero ha dichiarato ai microfoni dei cronisti un rinfrancante “tutto a posto”. Aspettando ulteriori sviluppi ci auguriamo che giustizia sia fatta e che i colpevoli paghino per i loro errori.
Eros Tassan

