L’Etiopia è in lutto. Un intero popolo piange Meles Zelawi. Un uomo che ha saputo raccogliere e conservare per oltre due decenni il consenso popolare e conquistarsi la stima della comunità internazionale. Una comunità internazionale che gli ha tributato  un unanime onore riconoscendolo come colui che si fece portavoce degli interessi africani e lottò per la stabilità del suo Paese e della regione. Era ormai sera quando all’aeroporto di Addis Abeba ieri è atterrato l’aereo che trasportava dal Belgio la salma del premier etiope.  Un volo della compagnia di bandiera Ethiopian Airlines.  L’ultimo viaggio di Zelawi deceduto in ospedale a Bruxelles nella notte tra lunedì e martedì dopo una improvvisa quanto fulminante malattia. Quando la bara di Zenawi avvolta nella bandiera etiope è stata calata dall’aereo è scoppiata la commozione tra le centinaia di persone assiepate ad attenderlo per l’ultimo saluto . Un dolore sentito  dagli etiopi per un uomo che è considerato uno dei padri della patria. Il feretro è poi sfilato lento tra due fila di folla mentre una banda militare intonava l’inno nazionale. Quella che ora attende l’Etiopia è  una difficile successione. Seppure giustificabili i timori che un dopo Zelawi non possa essere indolore in tanti sono certi che il Paese del Corno d’Africa saprà continuare il suo cammino lungo il solco tracciato dal suo premier. L’eredità lasciata da Zelawi è grande e il suo successore dovrà dimostrarsi degno di riceverla.