Taranto, 20 ago. ”Solo un monitoraggio in continuo puo’ garantire la veridicita’ delle misurazioni ed appare singolare che Ilva non abbia predisposto gli impianti in tal senso nonostante siano trascorsi quasi 13 anni dall’entrata in vigore di tale obbligo”. Lo scrive il Tribunale del Riesame di Taranto nelle motivazioni con le quali conferma l’ordinanza di sequestro di sei aree dello stabilimento siderurgico Ilva del capoluogo jonico disposto dal gip Patrizia Todisco lo scorso 25 luglio nell’ambito dell’inchiesta sul presunto inquinamento ambientale.

Nelle motivazioni del Tribunale del Riesame che ha sostanzialmente confermato il sequestro senza facolta’ d’uso dello stabilimento siderugico Ilva di Taranto, si sottolinea che ”la vita e la salute delle persone fisiche e’ bene primario tutelato dalla Costituzione senza alcun compromesso di tipo sociale ed economico in grado di farlo arretrare, essendo invece emerso che le sostanze nocive originate dall’Ilva, costituiscono un pericolo per la popolazione delle aree urbane circostanti lo stabilimento e, addirittura, che tali sostanze hanno gia’ cagionato sulla popolazione effetti di malattia e morte come evidenziati dai periti”.

”Sussiste l’urgenza di intervenire con il provvedimento di sequestro atteso che, allo stato, come bene e’ stato evidenziato dai periti chimici, dai periti medici, dagli accertamenti dell’Arpa, dagli accertamenti del Noe, le emissioni di sostanze nocive alla salute della popolazione sono chiaramente in corso e l’adeguamento degli impianti, ovvero l’eliminazione delle non corrette pratiche di gestione delle polveri degli elettrofiltri e di tutte le disfunzioni sopra segnalate comportanti emissioni incontrollate e diffuse a quote basse, non appare piu’ eludibile”. Senza diimenticare che ”una immediata attuazione delle Bat (migliori tecnologie disponibili ndr), gia’ in vigore, garantirebbe la riduzione degli inquinanti stessi”. Lo scrive il Tribunale del Riesame di Taranto nelle motivazioni con le quali conferma l’ordinanza di sequestro di sei aree dello stabilimento siderurgico Ilva del capoluogo jonico disposto dal gip Patrizia Todisco lo scorso 25 luglio nell’ambito dell’inchiesta sul presunto inquinamento ambientale.

 

– (Adnkronos) –