Navi da guerra russe, almeno tre e del tipo anfibio, sono dirette verso il porto siriano di Tartus. Si tratta dell’unica base navale  logistica che la Russia ha nel Mediterraneo. Anche se a bordo delle tre unità navali da guerra, che sono la Alexander Otrakovsky, la Georgii Pobedonosets e la Kondopoga tutte della Flotta Russa del Nord,  vi ono almeno 360 marines  e armamenti Mosca si è subito affrettata a dichiarare che la missione non ha nulla a che fare con la situazione di crisi a Damasco. La Russia ha anche respinto la tesi che queste navi da guerra possano servire al trasporto di armi per il regime del presidente siriano Bashar al Assad. In una nota dello Stato maggiore delle forze armate russe si legge che le navi da guerra effettueranno nella base militare una breve sosta entro l’inizio della prossima settimana. Lo scopo, sempre secondo quanto si lergge nella nota,  è quello di rifornirsi di cibo e acqua per poi, riprendere la navigazione verso il nord-est del Mediterraneo alla volta di Novorossisk in Russia. Le autorità moscovite nelle scorse settimane avevano annunciato che si preparavano a mandare una task force navale in Siria per proteggere il proprio personale miitare presente sul posto e rimuove le attrezzature dall’impianto di manutenzione navale di Tartus. Le navi,  visto il precipitare degli eventi, potrebbero però, anche evacuare i  cittadini russi  presenti in Siria. La perdita di un importante base logistica quale è quella di Tartus avrà di certo per Mosca anche forti ripercusisoni negative specie sul piano strategico-militare. Il non poter più avere un punto di appoggio per le proprie unità navali  comporterà per Mosca la perdita di influenza in questa regione chiave, per il fatto che dovrà ridurre la presenza delle sue navi da guerra  nell’Atlantico centrale e meridionale, nel Mediterraneo, nel Golgo Persico e nell’Oceano Indiano