Milano, 19 set. (Adnkronos) – Le esportazioni italiane di prodotti alimentari, nei primi sette mesi dell`anno, sono cresciute del 7,8%. E` quanto e` emerso nel corso del convegno `Percorsi innovativi per la crescita internazionale-un confronto sulle dinamiche del settore food e sui nuovi modelli competitivi`, promosso da Intesa Sanpaolo con la collaborazione di Gruppo Food, in corso a Milano. “Il posizionamento competitivo dei prodotti alimentari italiani sui mercati internazionali e` ottimo -ha sottolineato Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo- e costituisce una risorsa importante per sostenere il settore nei prosimi anni. Il settore dell`alimentare e delle bevande -ha aggiunto- ha mostrato negli ultimi anni una migliore capacita` di tenuta delle quote sui mercati mondiali rispetto al complesso manifatturiero”. In particolare, nei prodotti di fascia qualitativa alta, che rappresentano ben il 46% del nostro export, la quota italiana sui mercati mondiali ha raggiunto nel 2010 il 5,2%, a partire dal 4,7% del 2000. Per quanto riguarda i primi sette mesi 2012 “le esportazioni italiane del settore alimentare, bevande e tabacco -ha osservato De Felice- e` cresciuto del 7,8% con risultati particolarmente positivi nei mercati non Ue (+13,7%)”. Intervenendo al convegno, il direttore generale dei Intesa Sanpaolo, Gaetano Micciche`, ha sottolineato come, nel nostro Pese, esistano “alcune aree di eccellenza, riconosciute a livello internazionale, e il settore agroalimentare e` sicuramente tra quelli che danno maggior lustro alla creativita` italiana nel mondo, grazie alla costante ricerca della qualita` e alla capacita` di innovazione da parte dei suoi player”. Tra i partecipanti al convegno, numerosi imprenditori del settore come Gianpiero Calzolari di Granarolo, Giuseppe Lavazza e Giovanni Rana. Ai lavori e` intervenuto anche il direttore generale di Logotel, Nicola Favini che ha sottolineato come le imprese vivano oggi “in un contesto in costante evoluzione, sempre piu` liquido e in un mercato di ipercompetizione e pertanto la via dell`internazionalizzazione e` una necessita` dichiarata”. “Ma come le imprese del settore food drink possono intraprendere e rafforzare un percorso sostenibile per essere consistenti nei mercati di tutto il mondo? Una volta definito l`investimento sul `cosa`, cioe` sull`offerta da internazionalizzare -ha osservato- la vera sfida e` essere pronti a progettare il `perche“ e il `come`, cioe` creare il senso dell`azione. Progettare il `perche“ -ha concluso- significa allenarsi a costruire il senso e il valore sull`unicita` dell`impresa”.