Nel 4a giornata di serie A, la Juve, incontrando in casa il Siena, sulla carta, ha il compito più agevole per staccarsi dal gruppo di testa. Le altre due capoliste affrontano avversari più ostici. Il Napoli, dovrà confrontarsi alle falde dell’Etna, contro il Catania, su un campo dove negli ultimi 5 anni non ha mai vinto, mentre la Lazio ospita il Genoa di De Canio. A Udine partita della vita per Max Allegri, Tassotti pronto a guidare i rossoneri

Il punto sulla 4a giornata del campionato di Serie ANulla di nuovo dalle coppe europee che hanno certificato in pieno le indicazioni del nostro campionato. Le tre capoliste si confermano in forma, ottenendo dei buoni risultati, e preparano, nella 4a giornata di campionato, una fuga a trois. La sempre più irriducibile Juventus ha pareggiato, in terra d’Inghilterra, col Chelsea di Di Matteo, dopo essere stata sotto di due reti. Il Napoli, al San Paolo, ha strapazzato per 4 a 0 gli svedesi dell’Aik Solna. Una solida Lazio ha conquistato un ottimo pareggio nel difficile campo del Tottenham. Conferme anche negativo: l’Udinese fra le mura amiche dimostra tutte le difficoltà del momento impattando in extremis con l’Anzhi di Eto’o; è sempre più buio pesto per il Milan di Allegri che non riesce ad andare oltre un pareggio a reti bianche contro i modesti belgi dell’Anderlecht. Ma in questa 4a domenica di calcio le probabilità di fuga sono più elevate per la Juventus che nel posticipo di sabato ospiterà, sul proprio campo, il Chievo di Di Carlo. I clivensi sono reduci da due sconfitte consecutive contro Parma e Lazio e venderanno cara la pelle, la differenza dei valori in campo, però, è netta e i bianconeri difficilmente si faranno scappare un’occasione del genere. Gare più complicate per le altre due capoliste.

Soprattutto per il Napoli, impegnato al Massimino, nel derby dei due vulcani, contro il Catania di Maran. Lo dicono le statistiche, i partenopei negli ultimi cinque campionati consecutivi di serie A non sono usciti mai vittoriosi dal catino rossazzurro, dove hanno pareggiato due volte e perso per ben tre volte. Quello di Catania può sicuramente definirsi un esame di maturità per la compagine di Mazzarri, un test che ci dirà molto sul futuro degli azzurri. La Lazio del sorprendente allenatore Vladimir Petkovic dovrà difendere il primato all’Olimpico, nel posticipo di domenica sera, contro un Genoa desideroso di riscatto. Andiamo alle dolenti note meneghine. Premesso che Allegri non è l’unico male del Milan, giacché, qualunque squadra cui tolgono due fuoriclasse del calibro di Thiago Silva e Ibrahimovic, senza rimpiazzarli adeguatamente accuserebbe il colpo. È anche vero, però, che i rossoneri fin qui, anche contro avversari modesti, hanno mostrato una palese difficoltà di creare gioco e di applicare schemi che attualmente latitano. Quindi partita della vita, per il tecnico toscano, quella di Udine, dove sfideranno due squadre in crisi. Ma mentre per l’Udinese, seppure abituata, negli ultimi anni, a respirare aria di alta classifica, un inizio zoppicante ci può stare, diversa è la storia per il titolatissimo team rossonero. La lite Allegri–Inzaghi finita su tutte le prime pagina dei giornali è indice che ormai la tensione in via Turati è a fior di pelle, e neanche un bambino crede alla pace di plastica organizzata da Galliani.

Una sconfitta allo stadio Friuli vuol dire esonero sicuro per il tecnico livornese. Ogni giorno che passa s’infoltisce la riffa di nomi dalla quale verrà fuori il successore del “Conte Max”. Benitez, Inzaghi e Tassotti, quelli più accreditati. A nostro parere, se dovesse succedere l’irreparabile, i dirigenti rossoneri farebbero bene a concedere una chance all’ex terzino destro, da 11 anni ormai secondo allenatore del Milan. “Djalma Santos”, ossia Tassotti, si è guadagnato sul campo i galloni per guidare la prima squadra. Ha fatto da vice ad allenatori come Zaccheroni, Maldini e Ancelotti, vincendo con quest’ultimo 2 Champions League, 2 Supercoppe europee, un Mondiale per club, un campionato, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Scusate se è poco… Dando un’occhiata al versante interista, le cose non sono così funeste, certo però non c’è da fare bagordi, visto l’andamento altalenante della squadra di Stramaccioni. Domenica, tuttavia, dovrebbe facilmente sfatare il tabù San Siro contro il Siena di Serse Cosmi e magari dare una svolta al proprio campionato. La pazza Roma di Zeman si troverà di fronte un avversario ostico nel Cagliari di Ficcadenti, i giallorossi potranno approfittare di giocare, a porte chiuse, nel silenzio dello Stadio “Is Arenas” di Quartu Sant’Elena (Cagliari). La Sampdoria, 4a capolista virtuale, anch’essa avrà un test verità, la gara contro il Torino, a mezzogiorno di domenica, ci fornirà indicazioni importanti sul proseguo della rivelazione del campionato. Solo il campo è giudice supremo e inappellabile. Siamo in attesa trepidante di conoscerne il responso!

Salvatore Grasso