Andrea Ranocchia sembra non essere coinvolto nelle vicende del Bari ma rischia la squalifica per omessa denuncia. E i quattro mesi di Conte potrebbero aiutarlo
In piena estate era stato interrogato dalla procura di Bari in merito alla vicenda calcioscommesse che ha investito il club del capoluogo pugliese, Andrea Ranocchia si avvalse della facoltà di non rispondere per cui non conosciamo ancora la sua versione dei fatti. Oggi il suo nome rispunta nei fascicoli dell’inchiesta ma sembra che il difensore nerazzurro non abbia commesso alcun illecito grave avendo, stando a numerose testimonianze dei giocatori del Bari indagati, rifiutato la mazzetta per truccare la partita contro la Salernitana a promozione ormai raggiunta da parte dei galletti di Antonio Conte. Lo stesso Antonio Conte non figurerebbe nel registro degli indagati per la stessa partita perchè i suoi giocatori hanno escluso che il tecnico sapesse della combine tanto è vero che in molti hanno dichiarato come il tecnico leccese, compresa la situazione ma non partecipante attivo, abbia in realtà raccomandato i suoi a dare il massimo. In sostanza le posizioni di Ranocchia e Conte, per quel che riguarda il filone legato al Bari, sarebbero simili, ovvero i due tesserati erano a conoscenza del malaffare architettato da alcuni giocatori ma non si sono fatti coinvolgere da un punto di vista penale. Il rischio per i due è quello dell’omessa denuncia in ambito sportivo perchè in quello penale questo reato non esiste. In sostanza Conte e Ranocchia rischiano di essere deferiti alla disciplinare e, prendendo come precedente la riduzione della squalifica beneficiata dall’allenatore juventino e decisa dal Tnas, squalificati per 2-3 mesi al massimo. Ad ogni modo, come riferiscono i maggiori quotidiani italiani, sportivi e non, il filone barese è pronto a sconvolgere per l’ennesima volta il mondo del calcio.