Peppe Servillo e i Solis string quartetAl Trianon sabato 22 dicembre, alle 21, il concerto  di Peppe Servillo con il Solis string quartet, in attesa della tradizionale Cantata dei Pastori di Peppe Barra da martedì 25.  Biglietti numerati in vendita anche nelle prevendite abituali, nonché online sul sito del teatro www.teatrotrianon.org.  Il botteghino del Trianon è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19. Per informazioni: tel. 081-225 82 85. Il teatro è climatizzato.  Peppe Servillo e il Solis string quartet in Spassiunatamente, sabato 22 dicembre, ore 21 Peppe Servillo si esibirà al Trianon con il Solis string quartet sabato 22 dicembre, alle 21.  Lo spettacolo, definito un «concerto classico in napoletano», è intitolato Spassiunatamente. Con Servillo impegnato nel canto e in brevi interventi di lettura, ci saranno Vincenzo Di Donna e Luigi De Maio al violino, Gerardo Morrone alla viola e Antonio Di Francia al violoncello e alla chitarra. L’incontro tra questi artisti, tutti di chiara origine campana, ha dato vita a un inedito concerto di omaggio alla cultura e alla canzone classica napoletana, nel quale rileggere, «spassiunatamente», cioè sinceramente, e in modo non oleografico, canzoni che vanno da Raffaele Viviani a E.A. Mario fino a Renato Carosone. Il progetto dei Solis e di Servillo spoglia di tutti gli orpelli questi capolavori, rendendoli eleganti e raffinati, senza però perdere quella forza e quell’incisività che ne hanno decretato il successo mondiale. Un viaggio familiare che si esplicita musicalmente in modi che non evitano il confronto con quello che ci corre intorno, ma che si richiamano ad un’umanità palpitante, che vibra e si agita sempre nella canzone napoletana, sia essa di qualsiasi origine e tempo.  Peppe Barra ne La Cantata dei Pastori, da martedì 25 dicembre, ore 21. Ritorna al Trianon, proprio dalla sera di martedì 25 dicembre, alle 21, La Cantata dei Pastori di Peppe Barra. Questa produzione storica di successo del teatro laCantatadeiPastori-Rdella musica a Napoli si è aggiudicata nel 2004 il prestigioso premio Eti – gli Olimpici del Teatro come migliore commedia musicale, anche grazie all’apporto delle belle scene di Lele Luzzati, che così ha firmato uno dei suoi ultimi lavori. La Cantata dei Pastori ha un titolo lunghissimo e barocco, ma è universalmente nota con questa abbreviazione d’uso. Vi si narrano le vicissitudini di Maria e di Giuseppe nel loro viaggio verso Betlemme, le insidie dei Diavoli che vogliono impedire la nascita del Messia, la loro sconfitta ad opera degli Angeli e l’adorazione di personaggi presepiali, quali pastori, cacciatori e pescatori. Scritta nel 1698 da Andrea Perrucci, da allora è continuamente rappresentata, rimaneggiata e riscritta. Non c’è Natale senza la Cantata dei Pastori e non c’è Cantata senza Peppe Barra. Nel tempo la rappresentazione si è collocata tra rito e teatro, ogni compagnia di quartiere, di paese, di parrocchia, ha elaborato una propria tradizione interpretativa. Ultima e più illustre di tutte quella di Peppe Barra, che aveva già interpretato la Cantata a fianco della madre Concetta, nel ruolo di un irresistibile Sarchiapone (dopo essere stata l’Angelo nella versione di Roberto De Simone alla fine degli anni Settanta). Oggi con Peppe Barra la Cantata continua il suo percorso secolare, sacro e profano, tra tradizione e contemporaneità con i due personaggi principali che affrontano le peripezie con gli espedienti di sempre: Razzullo, uno scrivano inviato in Palestina per il censimento della popolazione, popolano affetto da fame atavica e incapace di svolgere un lavoro stabile, cui si affianca Sarchiapone, un barbiere matto in fuga, omicida per pura distrazione, rispettivamente interpretati dallo stesso Barra e da Salvatore Esposito. Gli altri interpeti sono Maria Letizia Gorga, nei ruoli della Zingara e dell’Angelo, Francesca Marini, che è la Madonna e il pastore Benino, Giacinto Palmarini, Asmodeo e Plutone, Patrizio Trampetti, il Cacciatore e il Diavolo oste, Peppe Celentano, Armenzio, Sandro Tumolillo, il Pescatore, Gabriele Barra, Giuseppe, e Ciro Di Matteo, il Diavolo mangiafuoco.  Le musiche sono di Roberto De Simone, Lino Cannavacciuolo, Paolo Del Vecchio e Luca Urciuolo e sono eseguite dal vivo da Paolo Del Vecchio (chitarra e mandolino), Agostino Oliviero (mandolino e violino), Giorgio Mellone (violoncello e chitarra), Massimiliano Sacchi (clarinetti), Luigi Pelosi (contrabbasso), Salvatore Pelosi (basso acustico), Ivan Lacagnina (percussioni) e Luca Urciuolo (direzione musicale e tastiere).  I costumi sono di Annalisa Giacci e le coreografie di Fanny Gombert. Dopo la “prima” nel giorno di Natale, lo spettacolo si replicherà tutti i giorni fino a mercoledì 2 gennaio prossimo, con riposo solo lunedì 31 dicembre. Tutte le rappresentazioni sono alle 21, tranne domenica 30 dicembre in cui la recita è pomeridiana, alle 18.