Palermo, 11 gen.- (Adnkronos) – “Nicola Mancino sarebbe stato reticente sulle questioni inerenti la nomina o meno di Scotti a ministro dell`Interno, che per il pm sarebbe stato un ministro più rigoroso nei confronti della criminalità . Francamente mi sembra che l`accusa si spinga oltre l`area del processo, per entrare in valutazioni politiche che non competono al processo penale”. E` uno dei passaggi dell`arringa difensiva dell`avvocato Massimo Krogh, difensore di Nicola Mancino, nel procedimento per la trattativa che vede imputato l`ex ministro per falsa testimonianza. “L`imputato – spiega Krogh – dovrebbe sapere cio` che pensava Scotti e noi, a nostra volta, per trarre la conclusione che l`accusa sottintende dovremmo sapere che Scotti sarebbe stato piu` duro di Mancino verso la criminalità “. Nel giugno 1992 l`allora ministro dell`Interno Vincenzo Scotti venne sostituito a sorpresa da Nicola Mancino. Secondo i pm una decisione per favorire l`alleggerimento del carcere duro per i boss nell`ambito dell trattativa tra Stato e boss.