Crollo azionario a piazza Affari (-4, 5%), dove sono particolarmente colpiti i titoli bancari. Spread BTP-Bund tedeschi in netta crescita a 285 punti. Mentre il Wall Street Journal mette in relazione le tensioni di tutti i principali mercati finanziari, compresa Wall Street, con la mediocre qualità della campagna elettorale italiana, e la sua petulante demagogia in materia fiscale, oltre alle polemiche sulla passata gestione del Monte Paschi. A complicare lo scenario, lo scandalo spagnolo delle tangenti che ha colpito il governo Rajoy.Più in generale la preoccupazione sulle prospettive finanziarie dell’Eurozona e dei suoi debiti sovrani sono legate alla circostanza che, proprio mentre la moneta europea si mantiene forte sul mercato dei cambi, i governi e le banche centrali di tutte le principali economie – America, Cina, Gran Bretagna – tendono a lasciar svalutare le rispettive divise, per rendere più competitivo l’export. Il rischio, per un’Europa che volesse mantenere a oltranza la sua linea di rigore, è di trovarsi un imbarazzante Euro forte, capace di frenare la competitività all’estero dei suoi prodotti: in questo modo, avremmo il paradosso della valuta più forte nell’area economicamente più debole.
Ma c’è anche il ragionamento opposto: proprio per prevenire lo sgradevole scenario, l’Europa potrebbe cambiare rotta. La stessa Germania è già in clima pre-elettorale, e vedendo rallentare seriamente la sua crescita, dopo aver imposto ai partner UE linee finanziarie e fiscali molto rigide , potrebbe tornare a una cauta politica espansiva, pur con tutte le incognite del caso. Sollecitazioni in questo senso giungono all’Eurozona dallo stesso Fondo Monetario. Si aprirebbero così nell’immediato nuovi scenari meno cupi. Anche se per l’Italia l’oneroso fardello del debito pubblico non consentirebbe comunque grandi spazi di manovra.
Gian Luca Caffarena

