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Beppe Grillo non cambia linguaggio e respinge le caute avances di Bersani, definendo il segretario del PD “morto che parla“. Il leader del “Movimento 5 Stelle” esclude così qualunque ipotesi di alleanza con il centrosinistra o di fiducia a un governo a guida PD: tutt’al più, dice, “voteremo alcuni provvedimenti“.
Bersani, a sua volta, sfida Grillo, esortandolo a ripetere le stesse affermazioni in Parlamento, “insulti compresi“.
La posizione di Bersani in seno al PD si sta comunque indebolendo. Renzi, per il momento, tace e prende tempo. Ma, di fronte all’urgenza della crisi economica e alla tensione internazionale suscitata dall’apparente stallo elettorale e politico italiano, crescono nel partito impazienza e nervosismo.
Un appello a un’intesa in tempi brevi sulle cose da fare viene intanto da Berlusconi, che ringraziando gli elettori, osserva che “prima che si insedi il Parlamento, il 15 marzo, dovremo riflettere sugli scenari politici e sulle proposte per il futuro del Paese. ” E aggiunge: “Nessuna forza politica responsabile può ignorare il valore della governabilità. Senza stabilità pagheremo un prezzo alto“.