manifestosalviamoinostrimaròAttorno a questo 15 febbraio, sta maturando il pomo della discordia e del disfacimento nazionale, alimentato dalla politica, dall’industria, dalla finanza e dalla magistratura : ogni cittadino sta vivendo quotidianamente e con grosse difficoltà i loro frutti nefasti. L’ordine di grandezza delle vicende che si devono subire , comunque  ha oltrepassato di gran lunga la soglia moralmente accettabile; il panorama italico è costellato da fatti disdicevoli prodotti da dirigenti nei vari settori  istituzionali, industriali, sociali che hanno pensato solo ai loro interessi personali. Emblematici quelli del Monte dei Paschi, delle Pagine Gialle, dell’Alitalia, dell’ENI , ora di Finmeccanica, per tacere di quelli che hanno caratterizzato negli ultimi tempi i vari Consigli regionali, dal Nord al Sud, a prescindere dal colore politico. Costoro si dimenticano facilmente dei disoccupati che loro stessi  hanno creato con la loro ineffabile condotta, degli ‘esodati’ , ma non si scordano mai-quei signori- di passare all’incasso della loro buonuscita ultra milionaria ,e magari ottenere poi un altro incarico di prestigio, ’meritato’!  Incredibile, paradossale, ma purtroppo vero: costoro non hanno alcuna pietà per un Paese disastrato come il nostro che sta perdendo pezzi , di cui loro sono i maggiori artefici. Un Paese che è diventato terreno delle loro voglie, delle loro scorribande, anche della loro incompetenza; hanno  distrutto qualsiasi cosa, principi, valori e tradizioni, avvalorando  la deteriore tesi per cui l’Italia è davvero  ‘’poco più di una mera espressione geografica’’! In campo internazionale, poi, con gli ultimi sviluppi del caso ‘’Finmeccanica –Agusta’’ abbiamo rafforzato la nostra credibilità(sic!); tutti i paesi industriali, quelli del BRICS in particolare, di cui l’India fa parte, faranno a gara per comprare –tangenti comprese- i nostri prodotti di alta tecnologia e qualità. Dopo i fatti relati a Finmeccanica, siamo ‘’fuori’ dal mercato indiano;il contratto dei  12 elicotteri pari a 560 milioni di euro, è stato congelato (vuol dire annullato, con grossi danni diretti ed indiretti..), così come tutto ciò che porta lo stemma del tricolore avrà ben poco spazio in quella regione. Siamo davvero bravi a portare acqua e soldi, e occupazione agli altri; i nostri ‘cugini’ si stanno fregando le mani, ed il Presidente francese è già volato a New Delhi, per accaparrarsi  i contratti ex-italiani. Con Eurocopter  in ‘pole-position’ per quel contratto, Eads  per i sistemi missilistici di difesa, sulla scia di quel colpo da maestri ottenuto  con il megacontratto da 11 miliardi fornendo i Jet Rafale della Dassault all’India, battendo  clamorosamente il  consorzio europeo EFA con i suoi Eurofighter . Noi siamo ‘’fuori’’, con tutte le future conseguenze sulla nostra già flebile occupazione; saremo ‘’fuori’’ da un mercato, quello indiano, che in termini di budget della Difesa è quello che -nei prossimi anni- sarà  secondo solo a quello cinese! I nostri competitori industriali si stanno sbellicando dalle risate per il nostro defenestra mento da quel mercato, ben sapendo che la prassi internazionale prevede delle ‘’provvigioni’’ se si vuole tentare di piazzare i propri prodotti. Ma altra cosa è la corruzione italica che è sotto gli occhi di tutti, e che riusciamo a esportare alla grande; d’altronde finchè i vertici di grandi aziende con proiezione internazionale, saranno scelti dalla politica per motivi politici, senza meriti, valori e competenze, in conformità a clientelismi, i risultati non possono essere diversi. La giustizia fa il resto, accendendo i riflettori dei media su tali eventi, guarda caso, nei momenti più critici, nelle delicate fasi elettorali, con l’emissione di  discutibili provvedimenti cautelari; agli arresti o con forme di segregazione domiciliare,  anticipando le sentenze:importante che i media, e non solo quelli nazionali, ne parlino e l’opinione pubblica emetta una sonora condanna sociale!

Su quest’aspetto  gli indiani non sono da meno; il 15 febbraio 2013 ricorre il primo, nefasto, anniversario dell’illegittimo arresto dei nostri 2 Fucilieri del San Marco, dopo l’ ingannevole comportamento della Polizia del Kerala che li ha cooptati con l’accusa di aver ucciso, da bordo della Enrica Lexie, due pescatori indiani scambiati per pirati.  Loro purtroppo sono ‘’dentro’’ per  un  pasticcio durato oltre 365 giorni, iniziato con un palese bluff  e continuato con colpi di scena, paradossi, assurdi ed abusi non degni di una ‘’grande democrazia’’ come  quella indiana, in cui le Corti – fra locali e centrali- si sono palleggiati il caso dei 2 fucilieri, con una telenovela tragicomica ancora da concludere. Abusi, sberleffi, sgarbi a tutti i livelli, diplomatici inclusi, hanno caratterizzato questi mesi di detenzione cautelare, intramezzati da una bonaria licenza natalizia, da cui non sarebbero dovuti tornare se solo avessimo avuto –come Nazione-  la schiena più diritta! Come peraltro avevano fatto i nostri ‘cugini’, proprio nei confronti dell’India, dopo che 2  francesi accusati di omicidio e detenuti nel suolo indiano per oltre un anno – a seguito di una licenza estemporanea-, non fecero più rientro: non pare che i rapporti con i francesi si siano perciò deteriorati, anzi! Ma gli italiani sono più realisti del Re, e anche con chi ci ha ingannato, bistrattato, ridicolizzato  pure  come Nazione, bisogna tener fede alla parola data: suvvia, qui si tratta di interessi e business che  rilevano ed importano assai di  più dei 2 fucilieri. Peccato che oggi abbiamo perso  il ‘’business’’, oltre la faccia nazionale per com’è stato  gestito l’affaire dei 2 fucilieri nei rapporti con l’India. Recentemente la Corte suprema indiana ha ammesso che nel tratto di mare, dove si trovava la Lexie ‘’ c’erano stati diversi attacchi dei pirati ed il peschereccio delle presunte vittime non poteva legittimamente navigare in quella zona’’; inoltre essendo’’ l’evento  avvenuto in acque internazionali, lo Stato del Kerala non aveva alcuna competenza a giudicarli’’!!.  ‘’Mutatis mutandis’’ significa che la giurisdizione non può averla né lo stato del Kerala e neppure le Corti centrali indiane, ma – secondo la Legge del Mare UNCLOSL- il diritto  di processarli spetta al Paese di Bandiera della nave, cioè l’Italia. Ma per non darla vinta all’Italia, gli indiani con un’ultima ‘’trovata’’, fuori da ogni norma del Diritto  internazionale, prevedono di affidare il giudizio a un  fantomatico Tribunale  Federale Speciale, la cui composizione e  compiti  restano per ora nella sola testa indiana.  ‘’Pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca’’ sosteneva un nostro noto politico; certamente il business italo-indiano si è intrecciato con la vicenda dei 2 fucilieri e qualcuno ha agito per rallentarne il processo e la liberazione, mantenendo viva l’attenzione dell’opinione pubblica in quest’anno passato. Nel frattempo si poteva  così procedere col contratto ; guarda caso proprio in coincidenza della licenza natalizia concessa, sono stati consegnati i primi 2 elicotteri…con le relative ‘’provvigioni’’:tutto era in regola, secondo il loro ministro della Difesa Anthony; l’importante era  sviare l’attenzione e l’umore  del popolo facendo apparire  i loro capi non degli intrallazzatori, ma dei difensori e tutori  della vita dei poveri pescatori. Certo, se i nostri 2 fucilieri non fossero rientrati venivano sconvolti parecchi piani…., ed anche alcuni pagamenti in nero!  Ora, scoperto il Vaso di Pandora del business, o almeno di una buona parte, dobbiamo solo contare e patire le gravi perdite industriali e di commesse future; ma, almeno ora, si prenda il coraggio a quattro mani per far valere le proprie ragioni, quelle vere, quelle del Diritto Internazionale nei confronti degli Indiani, quelle di nostri 2 servitori dello Stato che, prima per esigenze politiche elettorali locali, poi per un deprecabile business, stanno pagando in India il fio di una colpa inesistente: comunque anche se le accuse fossero fondate, loro non hanno alcuna autorità nel processarli. E se è vero che abbiamo perso ‘’la borsa’’ e la credibilità nei rapporti industriali, almeno si recuperi ora quel senso dello Stato  istituzionale, e della dignità, riportando i nostri 2 Fucilieri a casa, senza ulteriori scuse e senza ulteriori ritardi.. Se necessario battendo i pugni, senza  balletti diplomatici,  e mettendo in atto –davvero-  qualunque azione praticabile per riportarli nei ranghi. Non sarebbe giusto che il caso dei 2 marò fosse passato di mano, restando in un limbo dantesco, fra l’attuale Governo ed il successivo che inevitabilmente scaricherà le colpe sul precedente; che, obiettivamente, ha tergiversato  sulla tempesta perfetta che si è abbattuta sulla situazione economica ed industriale nazionale, ma ha anche nicchiato su quella  – moralmente assai  più importante- dei Diritti del nostro Stato e dei 2  Fucilieri del San Marco! Nel frattempo l’Italia è ‘’fuori’’ dai mercati, e i 2 fucilieri sono ancora ‘’dentro’’!

Giuseppe Lertora