Bersani, l’osso e l’ossimoro

bersani-otto-mezDignità è una parola che non ha plurale.
(Paul Claudel, Diario, 1904/55)

Mentre Berlusconi viene osannato dalla piazza di Bari, Bersani sceglie un centro sociale della periferia romana per esprimere la forza dei suoi “NO”: al governissimo e alle invadenti bordate di Renzi.
“Qualcuno – dice senza nominare il sindaco di Firenze – qualcuno dei nostri, non dei loro, a me ha detto: ‘Ci vuole dignità’. Io una frase così non l’avrei accettata neanche da mio padre. Per il bene del partito sto zitto. Perché l’arroganza umilia chi ce l’ha”.
Uno che perde pur vincendo, uno che sta zitto pur parlando: Bersani sta diventando il primatista mondiale degli ossimori.
Non credo di essere qualunquista affermando che, mentre si rivendicano i propri esclusivi meriti e distinzioni, la dignità complessiva di un Paese sta arrivando all’osso.
Dignità è una parola che non ha plurale nazionale: perché tutti la vogliono per sé.

Danilo Stefani