BCE-FrancfortIeri è uscito il Report Annuale della BCE per il 2012 stilato per ogni paese dell’Unione Monetaria e contenente le raccomandazioni per gli esecutivi. I suggerimenti della Banca Centrale dovrebbero essere un punto di riferimento per le riforme dell’anno venturo. Tuttavia, sembra che gli economisti di Francoforte abbiano basato le proprie valutazioni su risultati non corretti. Il report afferma: “Le evidenze empiriche mostrano che livelli persistentemente elevati del rapporto debito pubblico/PIL (intorno o superiori al 90 per cento) incidono negativamente sulla crescita economica”. All’interno del rapporto non sono purtroppo riportate le fonti, ma con pressoché totale certezza si fa riferimento al lavoro di Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff. In particolare, due paper scientifici pubblicati dai due autori nel 2010[1], mostrano come tra i paesi avanzati, quelli con un rapporto debito/PIL superiore al 90% crescono ad un tasso medio negativo pari a −0.1%. Il risultato raggiunto dai due studiosi di Harvard ha avuto negli ultimi anni un impatto enorme tanto sul dibattito politico ed economico, quanto sull’opinione pubblica anche grazie al libro dei due professori “This Time is Different”[2]. Tuttavia, un recente lavoro di Thomas Herndon, Michael Ash e Robert Pollin[3], tre professori dell’Università Pubblica del Massachussets, ha mostrato che la stima di Reinhart e Rogoff è frutto di un incredibile errore nel codice utilizzato per svolgere i calcoli[4]. Il paper di critica mostra inoltre una serie di limiti nella ponderazione dei tassi di crescita utilizzata da Reinhart e Rogoff. Replicando l’esperimento è stato mostrato come il tasso medio di crescita si aggiri intorno al 2.2%, certamente inferiore alla crescita di paesi con soglie di debito inferiori, che è intorno al 3%, ma non negativo come precedentemente affermato dai due professori di Harvard. Questa incredibile scoperta è stata al centro del dibattito accademico delle ultime settimane, tanto da portare i due economisti Reinhart e Rogoff a riconoscere il clamoroso errore. Anche il Premio Nobel per l’Economia Paul Krugman ha scritto a riguardo nel suo blog sul New York Times (http://krugman.blogs.nytimes.com/2013/04/16/holy-coding-error-batman/). La notizia è poi arrivata anche sulla stampa nazionale [La Stampa: http://www.lastampa.it/2013/04/18/economia/scricchiola-il-mito-dell-austerita-BsDxTvxF5MvnNy8EYQA62M/pagina.html, Corriere: http://archiviostorico.corriere.it/2013/aprile/18/giovane_economista_svela_gli_errori_co_0_20130418_033e9910-a7e8-11e2-bfa7-31be97c02a78.shtml]. Gli unici che sembrano non essersi accorti della questione, sono gli economisti della Banca Centrale. Il rapporto, nell’affermazione “incidono negativamente sulla crescita economica”, fa chiaro il riferimento a Reinhart e Rogoff. Il riferimento è ancora più chiaro se si nota la soglia del 90%, la stessa utilizzata dai due studiosi. Da tale evidenza empirica segue direttamente la raccomandazione di policy, invocante il “rigoroso rispetto degli impegni già assunti nell’ambito del Patto di stabilità e crescita e del fiscal compact”. La veridicità dell’evidenza riportata dovrebbe essere dunque elemento imprescindibile per far seguire i suggerimenti all’esecutivo. A maggior ragione, in un momento storico nel quale il dibattito economico si muove intorno al rapporto tra austerità e crescita, una leggerezza del genere non dovrebbe sfuggire ad un’istituzione del calibro di una Banca Centrale. Eppure la responsabilità non può essere attribuita ad una questione di tempistiche. Il report infatti dichiara che i dati utilizzati sono aggiornati al marzo 2013, ma in questo caso non si tratta di dati, quanto di fonti citate.

Sarebbe quindi stato possibile correggere l’errore una volta uscita la clamorosa notizia. Non ci si può che augurare una maggiore attenzione da parte di specialisti che dovrebbero indicare ai governi d’Europa la via per uscire da questa drammatica crisi.

Matteo Paradisi



[1] Reinhart, C. M. and Rogoff, K. S. (2010), “Growth in a Time of Debt”, American Economic Review: Papers & Proceedings, 100.

Reinhart, C. M. and Rogoff, K. S. (2010). Growth in a Time of Debt. Working Paper 15639, National Bureau of Economic Research, http://www.nber.org/papers/w15639.

[2] Reinhart, C. M. and Rogoff, K. S., “This Time is Different: Eight Centuries of Financial Folly”, Princeton University Press, 2009

[3] Herndon, T., M. Ash, R. Pollin, (2013) Does High Public Debt Consistently Stifle Economic Growth? A Critique of Reinhart and Rogoff”, PERI Working Paper Series

[4] Il file di Excel utilizzato nel calcolo delle medie di crescita sommava solo una parte delle celle, escludendo quindi alcuni paesi dal campione.