Roma, 23 apr – Si é spento oggi in una clinica romana, all’età di ottantanove anni, Antonio Maccanico, noto uomo politico di lungo corso fin dall’immediato dopoguerra. Di formazione democratica e repubblicana (il padre Alfredo fu tra i fondatori del Partito d’Azione e lo zio Adolfo Tino fu giornalista del ‘Giornale d’Italia’ e autore di una delle prime monografie sul regime fascista), Maccanico nacque ad Avellino il 4 agosto 1924. Si laureò in Giurisprudenza a Pisa nel ‘46 e prese servizio il 1 giugno del ‘47 come funzionario parlamentare, ad una anno esatto dalle elezioni dell’Assemblea Costituente. Percorse tutti i gradi della carriera di funzionario parlamentare: Fu Capo dell’Ufficio legislativo del Ministero del Bilancio dal ‘62 al ‘63 con il Ministro La Malfa, il 1° maggio del ‘64 fu nominato Direttore del Servizio delle Commissioni, fu poi estensore del processo verbale e dal 1° luglio del ‘72, Vice Segretario Generale. Nel ‘75 fu rappresentante dell’Italia e Presidente del Comitato di Bruxelles per la preparazione della Convenzione europea per le elezioni dirette del Parlamento europeo. Dopo le dimissioni di Francesco Cosentino Fu poi nominato Segretario Generale della Camera il 22 aprile 1976 ove avviò una riorganizzazione amministrativa in un contesto politico ed istituzionale particolarmente complesso. Con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, nel luglio del ‘78 fu nominato consigliere di Stato e ricoprirì il ruolo di Segretario Generale della Presidenza, che mantenne anche durante i primi due anni del settennato del Presidente Cossiga, quando rassegnò le dimissioni nell’ ‘87. Dall’ ‘87 all’ ‘88 fu Presidente di Mediobanca e poi Ministro degli Affari Regionali e dei Problemi Istituzionali nel Governo De Mita e nel VI Governo Andreotti, dall’ ‘88 al ‘91. Nell’XI legislatura, dal ‘92 al ‘94 fu senatore del Partito Repubblicano e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo Ciampi, dall’ ‘93 al ‘94. Fondò poi il gruppo politico riformista ‘Unione Democratica’. Il 1° febbraio del ‘96, dopo le dimissioni del Governo Dini, fu incaricato dal Presidente Scalfaro, di formare un nuovo Governo, finalizzato a una complessa riforma istituzionale, ma dovette rimettere il mandato per la mancanza di una maggioranza disposta a tali intenti. fu poi deputato nella coalizione di Centro-Sinistra nelle elezioni del ‘96. Da Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni nel primo Governo Prodi dal ‘96 al ‘98, presentò la legge, che porta il suo nome, riguardo la regolamentazione del sistema radiotelevisivo. Fu Ministro per le Riforme Istituzionali nei Governi D’Alema e nel secondo Governo Amato dal ‘99 al ‘01. Ancora deputato nelle elezioni del 2001. Fu eletto senatore nelle liste della ‘Margherita’ nelle elezioni del 2006 e propose il cosiddetto ‘Lodo Maccanico’ per la sospensione dei processi per le cinque cariche più alte dello Stato (legge che lui stesso sconfessò quando fu modificata dal successivo ‘Lodo Schifani’). Studioso di Diritto Pubblico e Costituzionale, autore di numerose pubblicazioni, specialmente sul Diritto Parlamentare, organizzazione dello Stato, sul sistema dell’informazione, sul federalismo e sulle riforme istituzionali. Lascia la moglie Marina e Il figlio Nicola, attuale direttore generale della Warner Bros Italia.
(con fonte AGENPARL)