BIMBO_IMBRONCIATOIl bollettino della crisi continua a fornire notizie sconcertanti. Dall’ultimo rapporto rilasciato da Censis-Confcommercio sale quasi  a un terzo il numero delle famiglie italiane ad avere difficoltà a rispettare le scadenze di pagamento, dalle rate ai mutui. Tutti i pagamenti vengono posticipati e persino i negozianti hanno cominciato a ripristinare il famoso quadernino dove vengono segnati i conti in sospeso dei clienti, come avveniva negli anni Sessanta. In aumento anche l’utilizzo dei risparmi in banca e dove anche lì i soldi sono finiti, ci si rivolge sempre di più anche a parenti ed amici per un prestito last minute.

L’Italia che stringe la cinghia ha cominciato anche a trascurare la salute e quasi due milioni di anziani rinunciano a cure e farmaci e per gli ultra sessantacinquenni le visite private cominciano a non essere più contemplate nei controlli annuali. Le famiglie rinunciano ai trattamenti dentistici privati per i figli andando così ad aumentare le richieste di cure ai denti al servizio sanitario nazionale. Ma i 3500 dentisti che operano nel pubblico, erogando 4 milioni di prestazioni all’anno, non riescono più a soddisfare le necessità registrate dai centri di prenotazione. Il sorriso dei bambini, dopo tutte le altre rinunce, viene dunque definitivamente negato. L’allarme, arrivato in occasione del ventesimo Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti di Odontoiatria in corso a Roma, oltre a segnalare la tenuta dell’assistenza  pubblica sottolinea come le famiglie, non potendo più far fronte alle spese per i consueti apparecchi frequentemente necessari per la correzione dentale durante il periodo della crescita tra l’infanzia e l’adolescenza, abbiano incrementato la richiesta di dilazionare i pagamenti, chiedere prestiti e a ricorrere persino ad un anticipo del Tfr per gare le cure. Per questo il Collegio dei professori universitari, le associazioni dei professionisti e le imprese di settore hanno approvato il primo documento con il quale si richiede la possibilità di detrarre dalla imposte le spese dentistiche e benefici fiscali agli studi che investono in innovazioni tecnologiche, per combattere anche il fenomeno dell’evasione in un comparto che fattura 6 miliardi di euro.

Lavinia Macchiarini