e-lettaLetta si, Letta no… Si fa un gran parlare in queste ore dell’incarico dato da Napolitano al “giovane” Enrico Letta, che dovrebbe sfociare in un governo di larghe intese, per il tempo necessario a fare le riforme di cui questo paese ha bisogno. Per larghe intese si intende una colazione con Pd e Pdl (quella denominata da molti come Grande Inciucio), senza la quale questo governo non vedrà mai la luce, anche perché sia la Lega, che Scelta Civica, non contano assolutamente nulla in questo scenario politico venutosi a creare all’indomani del voto di febbraio. Sarà durissima che l’”enfant prodige” (non quello fiorentino, ma il pisano) del Partito Democratico, possa far conciliare le anime di due partiti così diversi tra loro e così agli antipodi. Il Pd ha assoluta necessità di evitare il ritorno alle urne, che quasi certamente potrebbe spazzarli via, dopo le magre figure collezionate in questi 50 giorni post elezioni. Il Pdl si affiderebbe ancora una volta all’unico suo cavallo di battaglia, il Cavaliere, capace di rimonte contro ogni pronostico. Il Movimento 5 stelle continua nella sua convinta battaglia del no assoluto su tutta la linea e non è detto che questa strategia, possa giovare in un eventuale prossimo turno elettorale. Tutto il resto è noia.
Il Pd quindi ha assoluta necessità che questo governo nasca, ma per far questo dovrà, per forza di cose, sottostare alle richieste di Berlusconi, scatenando le ire della base, già profondamente provata dagli insuccessi dell’era Bersani. Insomma sembrerebbe che, a meno di un’improbabile ampio accordo tra il Pdl e quel che rimane del Partito Democratico, si andrà verso un nuovo scioglimento delle camere e quindi al voto  (con questa schifosissima legge elettorale), che vedrà crescere a dismisura l’astensione, rendendo ancora più instabile lo scenario politico.
Parabola significa: al peggio non c’è mai fine.

G.T.