sacca_trasfusioneDa Nigel Farrage, leader dell’UKIP, il partito Indipendente del Regno Unito alla leader dell’ estremadestra francese, Marine Le Pen, l’euroscetticismo comincia a farsi sentire sempre di più e in maniera sempre più forte. Dopo l’Inghilterra è dalla Francia che arriva l’appello per un referendum popolare sulla permanenza nell’Unione europea, rivolto a tutti coloro che dubitano sulla legittimità dell’operato di Bruxelles.

Dopo anni di battaglia e di rivendicazione della sovranità di ciascun stato membro, la crisi economica mondiale che sta vedendo calare a picco uno ad uno i paesi europei, impone delle profonde riflessioni. In un appello “ai popoli d’ Europa” pubblicato sul sito francese del Front National, si auspica un ritorno all’ Europa delle Nazioni e si annunciano iniziative nei prossimi mesi per portare “questa speranza di cambiamento” nei vari Paesi che ne fanno parte. Oltre al rispetto dell’identità di ciascun popolo, Le Pen invita a non farsi rubare le frontiere, la tradizione e, a volte, persino la lingua. E’ noto che la difesa, e questo lo sa bene l’italico europarlamentare del Pdl  Alfredo Antoniozzi, del mantenimento di tutte le lingue all’interno dei bandi di concorso indetti dal Parlamento europeo, ha richiesto ben più di una battaglia istituzionale con tanto di ripetute interrogazioni e blocco dei concorsi in atto.

Il grido transfrontaliero si sta facendo sempre più incisivo come incisiva è sempre di più la crisi sulla pelle dei cittadini comunitari. Non passa giorno senza che la pressione fiscale faccia qualche vittima suicida: anche oggi in Italia si è registrato un gesto estremo e, con un colpo di pistola, il 61enne Edoardo Buongiorno, uno dei più noti operatori turistici delle Eolie, ha messo fine alle sue angosce.

Il sangue è anche motivo di preoccupazione nel già drammatico popolo del Peloponneso: in Grecia, dove oltre 3000 persone soffrono di talassemia, ossia anemia mediterranea, il bisogno di regolari trasfusioni ha portato il paese a contrarre un debito con la Svizzera per 4 milioni di euro non tanto per il plasma che, essendo fornito da donatori è gratuito, quanto per le spese relative all’ organizzazione, al confezionamento e al trasporto della sostanza ematica. Anche per questo le politiche europee dovranno farsi carico e trovare soluzioni a breve quando, fra il 2015 e il 2020, il servizio elvetico per le trasfusioni dimezzerà la fornitura per un nuovo contratto stipulato con Atene al fine di incentivare la raccolta direttamente all’interno della nazione.

Lavinia Macchiarini